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Recensione: “Prima che tu dica noi” di Laura Pellegrini

Trama azzurro

Amare è un po’ come morire, diceva qualcuno. Morire per qualcuno, è amare, ma quanto si è disposti a mettersi in gioco per amore? 
Lucio questo non lo sa, non lo ha mai capito. Lui, da buon soldato, ha sempre solo combattuto le guerre che il mondo gli ha imposto, senza chiedere, a testa bassa. Ma il nuovo incarico affidatogli, delicato e difficile come quello della scorta, lo porterà a fare i conti con un se stesso diverso, sconosciuto e a trovare lo specchio dei propri turbamenti negli occhi dell’unica donna più sbagliata e pericolosa che lo metterà di fronte alla sua vera natura.
 
Sesso, potere, segreti, intrighi, decisioni da prendere.
 
E la guerra allora diventerà interiore, il sesso l’arma più letale e le parole deflagrazioni.
 

“Loro ERANO e loro sarebbero stati come un solo essere, un solo corpo, sempre. Possibile? 
Ripeté la frase dentro di sé, modulandola sulle labbra e più scandiva quelle lettere apparentemente senza senso, più le sentiva precipitare in fondo al petto come sassi in un pozzo.
 
Un solo essere, un solo corpo e il tonfo destabilizzò.”
 

Dall’autrice di 
Prima che faccia Buio –
 
Prima che tu dica NOI, lo spin-off. 

Recensione azzurro

Datemi un bel soldato arrogante e sarò felice per l’eternità. Se poi aggiungiamo anche una storia capace di coinvolgermi con calde sfumature sensuali, ecco che il tutto diventa ancora più accattivante.

E Laura Pellegrini l’ha capito bene, perché, dopo avermi conquistata col suo primo romanzo, ha colpito nel segno anche col libro dedicato a Lucio, un personaggio che era stato introdotto già nel volume precedente e che non avevo particolarmente apprezzato per alcuni suoi comportamenti un po’ egoistici e impulsivi. Ma una seconda possibilità non si nega a nessuno, perciò ho iniziato la lettura del suo spin-off senza pregiudizi, pronta a farmi catturare dalla storia di questo soldato fiero e impetuoso. E ne è valsa la pena, nonostante il finale un po’ troppo rapido, ne è valsa davvero la pena.

Il libro inizia col nuovo incarico di Lucio a Roma, che consiste nel fare la guardia del corpo a un Parlamentare italiano accompagnandolo ovunque nei suoi viaggi d’affari. Ma Roma è anche la città in cui vive lei, Manaar, la donna di cui è innamorato da più di un anno, ma il cui cuore appartiene a un altro uomo, Gianluca, il suo migliore amico e superiore in comando. E per lui sarà un’enorme sofferenza convivere con tutto ciò.

Almeno fino a quando non incontra Sibille, la bellissima, elegante e raffinata moglie francese dell’Onorevole a cui fa da scorta. Una fanciulla avvolta da un alone di mistero, sempre capace di tenere testa al soldato arrogante e in grado di dar vita, assieme a lui, a scambi di sguardi ipnotici e battibecchi sfrontati che nascondono una carica erotica imponente. Una ragazza ferita dal passato e costretta a vivere una vita che non le appartiene accanto a un marito che disprezza, indossando una maschera di freddezza che soltanto un uomo come Lucio riuscirà ad abbattere, sotto i colpi di un desiderio graffiante, a cui nessuno dei due potrà resistere.

Sarò sincera, la coppia “maschio rude/principessina sofisticata” ha sempre avuto su di me un fascino indescrivibile, perché vedere lei mettere da parte ogni riserva e cedere alla passione selvaggia di lui è un risvolto inevitabile, ma sempre piuttosto eccitante.

E così è stato anche per loro, travolti da un bisogno disperato con cui sfogheranno i loro demoni interiori, i loro rimpianti e le loro vendette personali, almeno fino a quando la potente attrazione non si trasformerà in un amore intenso, travagliato e apparentemente impossibile, un sentimento per cui Lucio sarà disposto a lottare contro tutti fino all’ultimo istante.

«Prima che tu dica noi, ci siamo io e te e le nostre volontà.
Prima che tu dica noi, ci sono le nostre scelte
e per ciò che mi riguarda, io la mia l’ho già fatta da un pezzo.»

Nel frattempo, tutti i segreti che aleggiano attorno ai protagonisti di questo libro non fanno altro che creare un sottile filo di tensione che ci obbliga a porci mille domande su Sibille, su suo marito e su Manaar, tenendoci sulle spine per un po’ di tempo perché le risposte che cerchiamo tardano ad arrivare.

A proposito di Lucio e Manaar, ho apprezzato molto l’evoluzione del loro rapporto che, da amore non corrisposto (e forse anche un po’ idealizzato), si trasforma in un’amicizia sincera da parte di entrambi, dove Lucio mostrerà una grande sensibilità nell’aiutarla a superare un periodo particolarmente buio della sua vita. E per questo ho ringraziato mentalmente la scrittrice, perché se non ci fosse stata questa evoluzione, quel rapporto sarebbe diventato per me la “nota stonata” di tutto il libro. Ma per fortuna non è così, perché a sconvolgere il mondo di Lucio è arrivata Sibille.

E in mezzo a giochi di potere e sanguinarie rivalse, è stato bellissimo vedere un soldato perdersi in una guerra più grande di quelle che combatte da sempre con armi tradizionali. Perché la guerra del cuore è la più complicata di tutte ed è l’unico scontro in cui la vittoria coincide inevitabilmente con una resa incondizionata da entrambe le parti.

Fiamme-Sensualità-hot NUOVE

Recensione a cura di:

Nikky

Editing a cura di:

Aléthéia

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