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Recensione: “Tutta colpa tua” di Melanie Marchande (Secretary Series #2,5)

 

 

Una storia piena di passione, romanticismo e un irresistibile tocco di ironia

Sono passati cinque anni e due mesi, ma Meg è ancora insicura sull’amore di Adrian. Adesso, però, lui è deciso a risolvere la situazione una volta per tutte. E farà il possibile per riuscirci. Con un carattere come il suo, mostrare il lato più sensibile è molto difficile, ma Adrian non è di sicuro un uomo che si arrende facilmente e farà di tutto per sciogliersi come la neve che comincia a cadere.

Finale ‘col botto’ per questa serie di Melanie Marchande che racconta le folli, sexy, intense esperienze di amore, odio, amicizia e convivenza di una delle mie coppie preferite del momento: Adrian e Meghan. Giunte a questo punto, se mi avete seguita, vi meritate come me una piccola chicca tratta da questo racconto breve e decisamente bollente. Per coloro che, invece, sono capitate su questa recensione casualmente, suggerisco di fare un passo indietro e iniziare dal principio perché questa serie, al momento composta da quattro libri di cui due romanzi e due racconti brevi, evolve nel corso del tempo e non è davvero possibile pescare un libro a caso e cominciare, penso proprio che vi perdereste degli aspetti oggettivamente importanti della vicenda rischiando di sfiorare appena sia la storia che i suoi protagonisti.

Ma torniamo alla nostra piccola ricompensa di lettrici compulsive…

A Dirk, il protagonista dei miei romanzi, basta un nonnulla per avere un’erezione. Fa parte del gioco, immagino. Ma i maschi adulti in realtà non hanno questo problema, a meno che un formoso pasticcino che profuma di lavanda e caprifoglio non sia tanto vicino a te da riuscire a sentire il suo corpo che sfiora la tua pelle. Il tutto mentre si mordicchia le labbra, cercando di concentrarsi per ricordare

Ancora una volta, l’autrice sceglie la narrazione in prima persona, alternando il punto di vista di Adrian a quello di Meghan e regalandoci esilaranti o piccantissime scene tratte direttamente dalla loro memoria, altro dono apprezzatissimo. Ha mantenuto la modalità di far coesistere presente e passato, questa volta non così lontano nel tempo; ciò consente al lettore di rivivere alcuni passaggi salienti appena accennati nel primo libro, qui approfonditi e narrati direttamente dal protagonista, così come li ha vissuti. Questo è uno degli aspetti che più ho apprezzato nello stile narrativo della Marchande. Non ci si annoia mai, non se ne ha il tempo. Tutto scorre veloce ed intenso e a noi non resta che rincorrere le pagine e goderci sino all’ultima parola, l’insieme di aneddoti, battibecchi e una notevole dose di incontri appassionati di cui, questa volta, l’autrice non è certo stata avara.

Ho sprecato cinque anni della mia vita a immaginarmi come sarebbe stata a letto, quanto sarebbe stata irresistibile, seducente, e avrei potuto trascorrerne altri cinquanta senza riuscire a immaginare una cosa simile.”

Un libricino molto caliente, tutto sommato, ma anche tenerissimo. Meg e Ryn non si sono ancora sposati, sono ancora persi nel limbo dei primi incontri d’amore e prime rivelazioni tra loro circa il quinquennio trascorso a punzecchiarsi, litigare, recriminare e… innamorarsi. Lui, sempre più perdutamente innamorato, non si da pace per aver trattato Meg così malamente e, nella quotidianità, le concede più o meno tutto ciò che lei desidera un po’ perché si sente in colpa e vorrebbe rimediare e in parte perché, diciamocelo, alla vivacità e prorompente vitalità di Meghan è difficile resistere.

Anche se non lo vuole ammettere, so che si sente in colpa per avermi fatto lasciare il lavoro. Quello che non capisce è che non ho mollato per lei. L’ho fatto a causa sua, ma non per riconquistarla. L’ho fatto perché mi ha fatto capire quanto odiassi la persona che ero diventato. Che finché avessi continuato a lavorare per quella gente, sarei sempre rimasto il tipo di uomo che fa piangere la donna che ama.”

Cosa posso dirvi? Adrian e Meghan mi hanno stregata, è stato molto piacevole trascorrere il mio tempo libero in loro compagnia. Mi è piaciuto moltissimo lo stile dall’autrice, la sua capacità di narrare anche le situazioni più complesse, critiche o strappalacrime, senza dilungarsi più del necessario e scegliendo, invece, una prosa diretta e concisa che fa battere il cuore e nulla toglie al phatos dell’intera vicenda. Niente fronzoli, nessun capitolo descrittivo sull’ambiente, le stanze o la commiserazione di uno dei personaggi. Tutto in questi romanzi sembrava gridare: -qualsiasi cosa accada, alzati e reagisci !! Vai avanti, come loro.- Brava Melanie, molto bene.

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Voto La Min 5

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