Recensione: Twisted love di Ana Huang

Alex Volkov è un diavolo dal viso d’angelo, tormentato da un passato a cui non può sfuggire.

Ma quando gli viene affidata la sorella del suo migliore amico, Alex sente qualcosa di mai provato prima.

Ava Chen è intrappolata negli incubi di un’infanzia che non riesce a ricordare, eppure continua ad apprezzare ciò che di bello c’è al mondo.

L’amore che nasce tra Alex e Ava non era previsto, e i segreti che porta alla luce potrebbero travolgerli, assieme a tutto ciò che hanno di più caro.

Ava e Alex sono complementari.

Lei ha perso tutti i ricordi della sua infanzia precedente a un certo incidente, mentre lui ha una “memoria autobiografica superiore”, che gli permette – dono o tortura – di ricordare come se fosse oggi, ogni momento della sua vita. E questo è un dolore costante, quando si è assistito all’omicidio della propria famiglia. 

Una volta che avessi messo le mani su di lei, l’avrei insozzata. L’avrei rotta. Come tutto quello che toccavo. Ma sarebbe stata mia. Ed ero abbastanza egoista e crudele che l’avrei portata con me mentre radevo al suolo il mondo.

Alex ha origini ucraine e, dopo essere stato affidato allo zio, ha coltivato come unico sogno quello della vendetta. Grazie alla sua intelligenza, scalare gli anni di scuola a passi di tre alla volta è stato facile, e presto è diventato multimiliardario, pieno di agganci potenti e di cartucce utili per ricattare o fare di peggio ai concorrenti. Tutto, però, ha come unico scopo quello di incastrare e vendicarsi della persona che ha ucciso la sua famiglia.

L’essere così dotato sul lato razionale e strategico lo rende poco abile nell’avere a che fare con le emozioni. Le amiche di Ava lo considerano rigido come un robot e mettono in atto perfino un test per verificare se sia in grado di manifestarle. Un test fallimentare che si scontrerà immancabilmente con una maschera glaciale, ma che sarà utile ad Ava per avvicinarsi e iniziare a conoscere meglio le piccole crepe che la sua presenza apre nella corazza, lasciandole scorgere lampi di un ribollio interiore di sentimenti intensi e passionali.

C’è un altro aspetto che lo caratterizza, ed è un tipo di sessualità in cui, pur non entrando nei lifestyle BDSM in modo estremo, Alex detiene il pieno controllo, non concede tenerezze e si esprime liberamente con un sacco di dirty talking e sconcezze. 

E Ava gli sembra troppo ingenua e delicata per poterlo apprezzare. Iperprotetta dal fratello per motivi che non ricorda, viene trattata come fosse di cristallo, ma tutto ciò che vuole è sentirsi libera e osare, sfidando i campanelli d’allarme che Alex fa suonare in lei, e andando alla ricerca del cuore d’oro racchiuso in quello di ghiaccio. Non per niente Alex la soprannomina “raggio di luce” a sottolineare il suo essere positiva e ottimista, anche grazie al fatto che il cervello le ha nascosto tutte le parti brutte della sua vita. 

Se c’è una debolezza in lei, è quella di essersi sentita poco amata, non tanto dal fratello quanto dai genitori: la madre, che si è suicidata, e il padre, indifferente nei suoi confronti. Alex forse non è la persona giusta per darle coccole, ma le fornisce una missione, quella di rischiarare il suo animo buio bisognoso di affetto.

Rassicuro i lettori sul fatto che non ci saranno cambiamenti drastici nelle caratterizzazioni, ma anche un ragazzo dannato da un eccesso di razionalità può tornare a sorridere e sciogliersi nel calore dalle serate sul divano a guardare serie tv e a mangiare biscotti.

Le caratterizzazioni sono assolutamente convincenti: riescono a dare l’idea di una crescita personale pur senza stravolgimenti artefatti, grazie allo spessore dei personaggi che presentano più sfaccettature, dalla più vulnerabile alla più tenace e decisa.

Ava, per esempio, aveva una fobia e mostrava un’ingenuità angelica, ma in diversi momenti lascia trasparire una determinazione, una spregiudicatezza e un coraggio che non vedono l’ora di germogliare, ad esempio quando si fa coraggio per approcciare Alex, o quando accetta un modo di fare sesso oltre i suoi limiti.

E Alex, ottimo stratega con un’intelligenza da genio e il tormento della memoria superiore, è consapevole dell’esito negativo che avrà la relazione con Ava, ma lo accetta e non tradisce mai se stesso, pur godendosi l’attimo finché dura. Si permette di sciogliersi, di diventare più intimo e fiducioso, di esternare un lato tenero che non pensava di avere, ma non snatura il personaggio dall’atteggiamento algido e controllato.

«Liam è un idiota e uno stronzo» sentenziò Alex. «Se lasci che il tuo valore venga determinato da persone che non valgono niente, non arriverai mai più in alto di quanto lo permetta la loro immaginazione limitata.» Si allungò in avanti con un’espressione intensa. «Non devi sforzarti per farti amare dagli altri, Ava. L’amore non si guadagna, si riceve e basta.» Il cuore mi batté all’impazzata. «Pensavo che tu non credessi nell’amore.» «Personalmente? No. Ma l’amore è come i soldi. Il suo valore è determinato da chi ci crede. Ed evidentemente tu ci credi.»

L’affezionarsi uno all’altra nasce in sordina, prima di rivelarsi e concretizzarsi. La loro storia non nasce come una notte occasionale che li travolge, quanto come un’attrazione magnetica sempre più forte che li spinge in modo involontario a scoprire di più e a scardinare le difese dell’altro. Una curiosità, un istinto protettivo e un desiderio che cresce avvolgendoli fino a quando, finalmente, compiono il passo successivo. Un passo per il quale Ava si rivela più aperta di mente di quanto immaginato.

Ma il vero lato oscuro di Alex, spaventoso, privo di scrupoli, enigmatico, capace di manipolare e giocare a scacchi con gli avversari e competitor, è ben nascosto e, anche se Ava ne percepisce istintivamente il senso di pericolo, esso verrà svelato solo alla fine della storia, con un effetto sconvolgente e distruttivo. Lei saprà accettarlo nonostante il suo passato e le cattive azioni? Alex non crede. Per un momento si abbandona egoisticamente a una bolla di felicità, gode della loro relazione, ma è consapevole che tutto prima o poi finirà, quando lei scoprirà tutto di lui, della sua vendetta verso l’uomo che ha ucciso i suoi genitori e la sorellina.

Finale che ho adorato. L’ironia delle vicende che tendono a ripetersi viene portata fino all’estremo, con Ava che finisce per credere che nessuno sia in grado di amarla, e Alex che perde le poche persone a cui tiene davvero in modo tragico, sanguinoso e violento.

Deliziosa la risoluzione finale, capace di tenere sotto scacco il lettore grazie alla suspence di una risoluzione che riesce a non scardinare un lieto fine romantico. 

«Non sono una persona facile da amare.» «E allora è un bene che non mi sia mai importato di prendere la strada più facile.» Raddrizzai la schiena e lo guardai negli occhi. «Sei freddo, esasperante e, lo ammetto, fai anche un po’ paura. Ma sei anche paziente, generoso e brillante. Mi spingi a seguire i miei sogni e scacci i miei incubi. Sei tutto quello di cui non sapevo di avere bisogno e mi fai sentire più al sicuro di chiunque altro al mondo.»