Recensione: “Un amico per marito” di Elizabeth Lowell (serie Only #2)

StaffRFS05/12/2018

271

Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “Un amico per marito” di Elizabeth Lowell (serie Only #2)

Per l’avvenente lady Jessica Charteris esiste solo un modo per sottrarsi al matrimonio combinato con il vecchio e ricchissimo lord Gore: sposare Wolfe Lonetree, il “Selvaggio del visconte”, il mezzosangue inviso alla buona società londinese per i suoi natali illegittimi inaspettatamente rientrato dal suo esilio in America. Wolfe è stato l’amico più caro della sua infanzia e il rifugio sicuro da ogni tempesta; chi, meglio di lui, potrebbe accorrere in suo soccorso sposandola prima che il fidanzamento con lord Gore sia pubblicamente annunciato? Per proteggerla il giovane accetta, ma solo a condizione che la ragazza abbandoni per sempre i salotti londinesi e lo segua nel lontano West, alle falde delle Montagne Rocciose…

Il vento gemette con la promessa del gelo della dannazione e fece risvegliare gli incubi nell’animo di Jessica. Quando la diligenza si muoveva, almeno c’era interminabile clamore delle ruote che soffocava l’urlo del vento. Ma adesso la diligenza era ferma e i morsi erano vuoti mentre i cavalli venivano cambiati. Adesso la vettura ondeggiava e rabbrividiva sotto la sferza crudele del vento. Jessica sapeva che, se si fosse seduta in quel fragile involucro e avesse udito il vento ululare, si sarebbe messa a urlare anche lei. Eppure non osava mostrare una simile debolezza a Wolfe. Se lui avesse compreso quanta paura lei aveva del vento, l’avrebbe usata contro di lei, riportandola in Inghilterra a un matrimonio e annessi con Lord Gore.

Jessica vive con i suoi tutori che hanno preparato per lei un fastoso matrimonio. Ma lei non intende sposarsi e avere figli, e per scampare a quello che per lei è l’incubo peggiore, chiede aiuto al figlio illegittimo del suo tutore, un uomo che vive a cavallo di due mondi immensamente distanti l’uno dall’altro. Da una parte, è figlio di un Visconte inglese e dall’altro sua madre era una pellerossa.

Wolfe, da quando è diventato adulto, raramente va in Inghilterra, perché lì viene guardato con disprezzo e appena tollerato. Lui e Jessi sono diventati amici nei periodi che il giovane ha passato nella casa del padre, ma il suo posto è il selvaggio West dove la sua mira e la sua bravura gli hanno permesso di crearsi amici ed avere una libertà enorme, che per lui vale più di ogni cosa. Quando una Jessica disperata gli chiede di sposarla e portarla via, rifiuta, ma la ragazza è disposta a tutto pur di farsi credere compromessa, anche mentire. Wolfe si vede così costretto a sposarla, ma giura che farà in modo che la donna si renda conto di non essere in grado di vivere in un posto così inospitale, e tutto finirà con un annullamento.

Inizia in questo modo un matrimonio che si trasforma in una lotta continua, fra una donna determinata a rimanere una moglie, nonostante l’odio e il rancore che le dimostra il giovane, e un uomo che si è visto privare di ciò che amava di più e intende riprenderselo.

Per gran parte del libro odierete e ammirerete, nello stesso tempo, Jessica per la sua determinazione. È una ragazza che nasconde dei segreti, ama, ama davvero quello che ritiene il suo unico amico, ma non vuole, e non può, ridargli la sua libertà. È decisa a imparare tutto quello che deve fare una moglie, ma nello stesso tempo per lei il matrimonio non dovrebbe contemplare nessun contatto fisico, ed è per questo che si è rivolta a Wolfe. La sua infanzia le ha dato infatti l’assurda impressione che un uomo, che non ha patrimoni e titoli da tramandare, non abbia bisogno di avere dei figli, il suo terrore più grande.

Man mano che si prosegue però, diventerà sempre più chiaro quanto siano orribili gli incubi continui e spaventosi, che hanno reso la sua infanzia terribile e traumatica. Wolfe, d’altro canto, è fermamente convinto che la giovane donna non sia in grado di resistere alla dura vita della prateria, e si rende odioso oltre ogni limite, anche per nascondere l’attrazione che ha sempre provato per lei, considerandola un frutto proibito. Eppure, nel momento che scoprirà cosa si cela dietro le paure del temporale e del vento, che Jessi ha sempre dimostrato, capirà anche che per lei, lui era l’unica ancora di salvezza per non rischiare di morire. E che nonostante i suoi timori, lei lo ha sempre amato davvero.

È un romanzo molto particolare, all’inizio è ben difficile amare la protagonista femminile, e tutte le simpatie vanno a Wolfe, che però si comporta davvero in modo odioso, portandole sempre come paragone Willow, la moglie di Caleb che abbiamo conosciuto in “Romantico inganno”. Li rivediamo in questo libro in attesa di un figlio, e saranno proprio loro ad aiutare Jessi, facendole vedere un matrimonio felice e sedando in parte le sue angosce e le sue paure. Infatti, una notte in cui infuria il vento, verrà fuori tutto il dolore che si è sempre tenuta nascosto nel cuore.

Tu eri il mio talismano contro il vento. Io ti portavo dentro il mio cuore, ma poi tu hai cominciato ad odiarmi e non era rimasto nient’altro che il vento

Il romanticismo è limitato alla parte finale, ma anche qui, saranno molte le incomprensioni che continuano a minare il rapporto dei protagonisti, e nell’intento di fare l’uno la felicità dell’altro rischieranno di perdersi.

La scrittura della Lowell è davvero molto bella, e il libro presenta una trama ricca, sia di personaggi che di accadimenti, mentre le poche scene passionali sono davvero ben fatte e intense. Non è uno storico che possa piacere a tutti, ma ogni volta che lo prendo in mano non posso che sfogliarlo pagina dopo pagina per gustarmi i battibecchi di Wolfe e Jessi, assistere alle prove di una donna che non si arrende, e arrivare infine al momento in cui tutte le tessere cominciano ad andare al loro posto. L’ho riletto tante volte, eppure riesce ancora a emozionarmi, e questo avviene con ben pochi libri. La Lowell è una delle autrici che mi piacciono di più e non posso che consigliarvi di leggere questo libro per farvi una vostra opinione personale.