Recensione: “Un bacio soltanto” di Mary Balogh (serie Survivor’s Club #6)
Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “Un bacio soltanto” di Mary Balogh
Percival Hayes, conte di Hardford, ha ricchezza, fascino e donne, ma la sua vita lo annoia. La notte del suo trentesimo compleanno, annebbiato dall’alcol, decide di lasciare Londra per recarsi nella sua tenuta in Cornovaglia. Solo al suo arrivo scopre che la casa è popolata da lontane parenti, cani, gatti e soprattutto da lady Imogen, vedova del figlio del suo predecessore. Imogen, dopo la terrificante esperienza della guerra durante la quale ha assistito alla morte del marito, si è rifugiata a Hardford Hall e certo non si aspetta l’arrivo di un uomo capace di turbare la sua tranquillità…
Il mare era grigio, plumbeo il cielo e grigie le rocce. Era tutto grigio, compreso il suo mantello. Per qualche istante anche il suo stato d’animo assunse quella tinta fosca, poi Imogen si scosse e riprese a camminare. Non intendeva cedere alla depressione. Era una battaglia che combatteva spesso e che, grazie al cielo, ancora non aveva perso. Si consolò al pensiero che tra meno di un mese si sarebbe recata, come ogni anno, a Penderris Hall. Distante una trentina di miglia, sorgeva nella parte orientale della Cornovaglia. Il proprietario era George Crabbe, duca di Stanbrook, che oltre a essere cugino di secondo grado di sua madre, era anche uno dei suoi migliori amici. Lui e altri cinque. Insieme, loro sette costituivano il Club dei sopravvissuti. Molti anni prima avevano trascorso tre anni tutti insieme a Penderris per guarire dalla ferite fisiche e morali riportate durante le guerre napoleoniche. Le ferite di Imogen erano del secondo tipo.
Percival è ricco, è un conte, possiede grande fascino, è uno sportivo, ha una famiglia che lo adora, una marea di cugini che al contrario della maggior parte di ciò che avviene nelle famiglie nobili non gli portano rancore per il suo titolo ed amici fidati che lo seguono. L’autrice si dilunga per pagine intere nel presentarci quest’uomo di bell’aspetto che ha moltissime qualità e sembra baciato dalla fortuna, nella sua vita un unico cruccio la “noia”. Per questo, il giorno del suo compleanno, completamente ubriaco, decide di fare qualcosa per contrastare il tedio, andando a vedere la tenuta del precedente conte di Hardford che si trova in Cornovaglia, e che pur avendola ereditata insieme al titolo non ha mai visto. Una volta sul posto, e già pentito di aver preso quella decisione, Percival scoprirà che vi abitano tre donne: l’anziana sorella del defunto conte, una donna dal cuore generoso che si circonda di cani e gatti, salvandoli dalla fame, la sua dama di compagnia una donna alquanto originale e Imogen una donna bellissima dallo sguardo triste. La giovane, è la vedova del figlio del conte, l’uomo che se fosse sopravvissuto alla guerra avrebbe ereditato il titolo al posto di Percival. In un primo momento i rapporti fra i due non sono dei migliori, ma ogni giorno che passa il giovane conte si scopre desideroso di conoscere i segreti di quella donna, che sembra intenzionata a passare la vita chiusa nei ricordi. Ma nonostante l’attrazione, e il risvegliarsi di desideri che sembrava il suo corpo avesse dimenticato, i demoni di Imogen sono lontani dall’essere sconfitti.
Percival, di primo acchito, non è certamente un personaggio che sprizza simpatia, l’autrice lo rende troppo di tutto. Quando arriva in Cornovaglia è un uomo che non ha mai affrontato delle vere sfide, il denaro non gli è mai mancato e il dolore di Imogen lo mette a disagio. Per questo, spesso, si comporta con lei in modo maleducato e non riesce ad impedirsi di formulare giudizi sulla sua vita, senza conoscerla e considerandola una donna di ghiaccio. Eppure, nonostante le loro tante schermaglie, fra loro l’attrazione fisica è così forte, che la stessa Imogen decide di potervi indulgere per il breve tempo che il conte si tratterrà in quella terra aspra e priva dei suoi soliti divertimenti. Dovrebbe essere solo desiderio fisico, eppure giorno dopo giorno i due imparano a conoscersi e Percival si trova sempre più immerso nei problemi di quella tenuta, e di quella gente orgogliosa che vive sotto la minaccia costante dei contrabbandieri. Per Imogen è come prendersi una vacanza da se stessa, ha bisogno di dimenticare per qualche attimo fra le braccia del conte la fine di Dicky, quel marito che lei ha amato molto. Per tutta la durata della serie il lettore si è interrogato su cosa fosse successo davvero ad Imogen, era facile immaginare possibili scenari, eppure l’autrice sorprende con qualcosa di inaspettato, anche se non meno crudele. Imogen è una donna intenzionata a pagare tutta la vita, per qualcosa che non poteva evitare, terrorizzata di dimenticare quel marito che più che un amante era il suo confidente e il suo migliore amico. Quando si rende conto di essersi innamorata di Percival fa di tutto per disgustarlo, raccontando solo una parte della verità, quella che la metterebbe nella luce peggiore, e per qualche attimo Percival le crede. Ma non è un uomo che si arrende.
In questa serie Mary Balogh ha dimostrato la sua bravura più che nelle trame, nel creare personaggi davvero incredibili e sfaccettati. Ognuno dei sopravvissuti, infatti, è unico e indimenticabile, anche se non sempre poi i romanzi di questa serie mi sono piaciuti. In particolare Imogen ha sempre avuto un aurea di riservatezza, un po’ in secondo piano, ed era difficile capire quale immenso dolore si portasse nel cuore, perché le sue ferite sono solo nell’anima. L’autrice infatti è stata molto brava nel nascondere la verità, dandoci indizi che sono risultati fuorvianti, ma qui veniamo anche a conoscenza che il tutto è stato abilmente orchestrato dai nemici che Dicky si era fatto nella sua stessa casa. Se Imogen risulta essere il personaggio che più intriga, Percival è quello che nel corso della storia vedremo cambiare completamente. Pur se in fondo è sempre stato un bravo ragazzo, non ha mai lottato per degli ideali, e non ha mai avuto bisogno, grazie al denaro della sua famiglia, di prendere parte attiva nelle sue proprietà. Ma durante la sua permanenza in Cornovaglia, mentre scopre che la gente che abita nella sua proprietà è costretta a sottostare al volere dei contrabbandieri pur di non rischiare la vita dei loro famigliari, cambia, cominciando a prendere sul serio le sue responsabilità nonostante le minacce che riceve.
Non amo la Balogh in modo particolare ma questa serie è riuscita ad essere abbastanza interessante. Ogni libro è stato un piacevole viaggio, ed ogni coppia ha saputo aggiudicarsi un pezzetto di cuore, anche se lo svolgersi delle storie a volte mi ha deluso. Ho molte speranze nell’ultimo atteso personaggio, George il Duca di Stanbrook l’uomo che ha messo casa sua a disposizione per anni, aiutando i sopravvissuti ad uscire dai loro incubi, e che come loro ha visto la sua vita distrutta.