Recensione: Un marito per Martha di Ella S. Bennet
Romanzo breve autoconclusivo di ambientazione Regency
Miss Martha Stevens ha diciannove anni, è orfana e vive con dei lontani parenti, di cui ricambia l’ospitalità occupandosi di molti dei lavori di casa. Quando i parenti progettano di darla in moglie a un vecchio, Martha decide di fuggire.
Prima di andare verso il Nord a cercare un lavoro, Martha accetta l’invito di Claire, la figlia dei conti di Allston, con cui aveva stretto amicizia nel collegio per signorine che frequentava quando i genitori erano vivi.
Nella residenza del conte ci sono altri ospiti e fra questi alcuni gentiluomini. Claire vorrebbe che uno di questi chiedesse a Martha di sposarlo e si adopera perché questo succeda.
Ma le cose non vanno come Claire aveva previsto…
“Il pensiero che lui la toccasse ancora la turbava profondamente: quando in biblioteca si era trovata fra le sue braccia un brivido l’aveva percorsa. Paura ma non solo. Benché non provasse per quell’uomo la minima simpatia, la sensazione avvertita non era stata certo repulsione, e, come durante il ballo, qualcosa aveva vibrato dentro di lei…”
Miss Martha è una dolce e tranquilla ragazza, con una vita difficile; è rimasta orfana dei genitori, una lady e un artista ripudiati dalle rispettive famiglie, inoltre è stata “amorevolmente” accolta da lontani parenti, che la trattavano come una serva, affidandole mille incombenze… Se questo incipit vi sembra familiare è perché, come confessato dalla stessa autrice, la novella prende spunto dalla famosa fiaba di Cenerentola! Tuttavia le somiglianze si fermano qui, infatti la storia prende una piega ben diversa: una fuga presso un’amica (che diciamo proverà a fare la parte della fata madrina… con scarsi risultati!), per scappare da un orribile matrimonio programmato, e l’incontro con un affascinante Lord e il suo gelido amico, oltre a una varietà di nobili personaggi nella cornice di una dimora signorile tra balli, gite in calesse e passeggiate in giardino. Devo essere onesta, se cercate una storia con personaggi un minimo approfonditi, ambientazioni ben descritte o semplicemente una storia d’amore con uno svolgimento coerente, allora avete sbagliato romanzo! In realtà, l’unica cosa che ho davvero apprezzato sono alcuni (penso voluti) elementi che mi hanno vagamente ricordato la mia amata Austen: la migliore amica della protagonista, Claire, è come una novella Emma, decisa a fare da sensale alla sua amica per salvarla da una vita di fughe e duro lavoro, senza tener conto dei desideri e sentimenti suoi o del malcapitato scelto a caso. Lord Whindam mi ha ricordato Bingley, amichevole e spigliato con tutti e tutte, legato da un sincero rapporto di amicizia al nostro novello Darcy, alias il protagonista Lord Ravenridge, apparentemente gelido e impassibile ma che ha cresciuto con amore la sorella e non si tira indietro nel fare da mentore all’amico, dando consigli non richiesti su Martha, che sembra disprezzare. Ma noi lettori sappiamo bene che chi disprezza compra! A metà storia vi è un inaspettato colpo di scena che fa precipitare gli eventi… beh l’ho trovato decisamente discorde con il resto della storia e poco credibile alla luce del rapporto praticamente inesistente creatosi fino a quel momento tra Martha e Ravenridge. Non dirò di più per non fare spoiler, ma credo che l’autrice avrebbe potuto smuovere le acque in un’altra maniera! Lo stile di scrittura è abbastanza pulito e fluido, a tratti leggermente freddo e formale, forse avrebbe aiutato avere fin dall’inizio il POV di entrambi i protagonisti (quello di Ravenridge si aggiunge solo dopo la prima metà, quando ormai gli eventi sono andati decisamente oltre la sua volontà!), inoltre non mi sarebbe dispiaciuto un editing più curato, senza i refusi che hanno rallentato a tratti la lettura. Il finale “epistolare” l’ho trovato molto grazioso e originale, sebbene non chiuda in modo soddisfacente tutte le cose rimaste in sospeso (una su tutte: il faccia a faccia di Martha con la famiglia!), fa comunque guadagnare 3 stelline stiracchiate alla storia!