Recensione: “Un matrimonio di interesse” di Madeline Hunter (The Seducers Vol. 4)
Una camicia da notte da uomo. È tutto quello che Fleur Monley scopre di indossare quando si risveglia nel letto del libertino più affascinante e spregiudicato di tutta l’Inghilterra, Dante Duclairc. Eppure non è stata la passione a trascinarla in quel letto, ma un colpo di pistola. Fleur, in fuga da un patrigno dalle dubbie mire, decide di sfruttare la situazione a suo vantaggio: offre a Dante metà del suo ingente patrimonio in cambio di un matrimonio di facciata che risolva la sua situazione. E Dante non è nella condizione di poter rifiutare! Ben presto, poi, la sua imprevista moglie si rivelerà una tentazione sempre più irresistibile…
Si era fatto condizionare dal denaro. Sarebbe stato un idiota a non afferrare al volo quell’opportunità. Dante se lo ripeté spesso durante i giorni che seguirono ogni volta che si chiedeva perché avesse accettato l’offerta di Fleur. Aveva acconsentito perché quel matrimonio l’avrebbe salvato dalle difficoltà, ma doveva confessare a sé stesso che il fascino di quella donna l’aveva toccato in altri modi. Fleur si fidava di lui. Un concetto nuovo e avvincente. Perciò, sebbene fosse stato il denaro a fargli dire di sì, la fiducia che lei riponeva in lui poteva averlo sollecitato un po’. Era un accordo insolito, ma in molti sensi ideale. La convivenza quotidiana non sarebbe stata spiacevole. Lui avrebbe continuato a godere di ogni libertà, ma ora con il denaro sonante che gli avrebbe permesso di pagarsi gli svaghi. Finalmente non avrebbe più dovuto dipendere dalla propria famiglia. Ebbene sì, in termini finanziari, aveva fatto la mossa giusta. L’unica nuvola in quel luminoso orizzonte, una piccola nuvola certo, era che se Fleur era indifferente agli uomini, lui di certo non era indifferente a Fleur. In quel cortile, mentre le galline gli avevano beccato gli stivali e lui aveva soppesato l’offerta della donna, quella parte del loro accordo gli era parsa alquanto triste.
Quando Fleur si risveglia nel letto di Dante dopo essere stata colpita da un proiettile, era in fuga dal patrigno che per mesi l’ha sequestrata e intende farla interdire per impedirle di dilapidare il suo patrimonio. La giovane donna infatti, che è sempre riuscita ad eludere ogni uomo che ha tentato di sposarla, compreso il fratello di Dante che per qualche tempo è stato un suo corteggiatore, da tempo sta sovvenzionando enti benefici, minatori che hanno perso il lavoro e la costruzione di scuole. Ma ciò che la fa apparire incapace agli occhi del patrigno sono le vendite di terreni produttivi e il fatto che nessuno sappia cosa ne sta facendo del denaro ottenuto, Fleur sa bene di aver bisogno di aiuto ed è per questo che, una volta che Dante si trova in prigione per debiti, gli prospetta un patto che il giovane non può rifiutare. Una rendita generosa che gli permetterebbe di fare la vita che ha sempre desiderato, purché alla giovane donna sia lasciato disporre del restante patrimonio come meglio crede. E inoltre il loro sarà solo un matrimonio di facciata, Dante potrà avere tutte le amanti che vuole. Eppure una volta che la giovane donna è diventata sua moglie, per Dante restare lontano dal suo letto sarà impossibile ma Fleur ha più di un segreto e il suo patrigno è ben lungi dall’essersi arreso.
Nonostante la scrittura dell’autrice sia davvero bella, questa serie in toto non riesce ad avvincermi. I personaggi sono ben caratterizzati ma manca quella scintilla che me li fa amare, io adoro i libertini eppure Dante non mi entusiasma mentre ho trovato Fleur decisamente antipatica. Man mano che andiamo avanti nella storia la scopriamo un personaggio pieno di segreti. Per un shock subito nel passato e di cui non ha che vaghi ricordi, è incapace di intimità e solo la costanza di Dante le permetterà di scoprire in seguito la verità. Ma in realtà è l’intrigo finanziario che c’è dietro alla parte suspense della trama che mi ha lasciata del tutto indifferente, eppure i presupposti per un bel libro c’erano. Un brutale assassinio avvenuto nel passato, un segreto accuratamente celato, un ricattatore, persino il tentativo di uccidere Fleur che, lungi dal stare dilapidando un patrimonio, sta tentando di realizzare un progetto che la renderebbe ricchissima; eppure niente è riuscito a ravvivare una trama che ho trovato piatta e priva di slanci. Devo dire la verità, sono arrivata alla fine arrancando con fatica. Salvo la caratterizzazione dei personaggi e la scrittura piacevole di quest’autrice davvero brava, questo libro almeno per me raggiunge poco più della sufficienza.
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