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Recensione: “Un perfetto libertino” di Alissa Jonhson (Trilogia della Famiglia Haverston #3)

Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “Un perfetto libertino” di Alissa Jonhson (Trilogia della Famiglia Haverston #3)

Anna è figlia di Rebecca Wrayburn, regina del demi-monde londinese. Una compagnia di cortigiane che mal si addice al carattere di Anna! Una sera, durante un ricevimento della madre, la ragazza si imbatte in Maximilian Dane. Max, che ha saputo da poco della morte del fratello e di aver ereditato il titolo di visconte, è affascinante, ma completamente ubriaco. La conversazione è talmente accattivante che lui le propone il matrimonio, giurando di farsi vivo nei giorni seguenti, ma poi scompare nel nulla. Solo quattro anni dopo Anna ritrova quel giovane che le aveva fatto battere il cuore così ardentemente, e nonostante le convenienze…

In meno di undici ore aveva lasciato Londra e sua madre probabilmente per sempre. Aveva incontrato un fratello di cui era venuta a conoscenza solo un mese prima. In qualche modo, era stata obbligata a rimanere a Caldwell Manor per diversi giorni, così che potesse incontrare l’altro fratello. E, per soprammercato, per la prima volta in quattro anni si trovava sotto lo stesso tetto di Max Dane. Ognuno di quegli sviluppi era monumentale, anche uno solo di essi avrebbe reso quel giorno indimenticabile, eppure era l’ultimo a farle accelerare il cuore. Accidenti a quell’uomo, perché non era ingrassato o diventato calvo? Perché doveva essere ancora così bello e attraente? Anna non poteva affrontarlo, figurarsi sostenere una conversazione educata senza ricordare tutte le ragioni per cui ne era stata così attratta quattro anni prima. Di certo non sarebbe stata in grado di guardarlo senza ripensare al loro bacio. Come avrebbe potuto, quando era stata così attenta a catturare ogni dettaglio mentre accadeva? Ogni sapore e suono e sensazione inebriante erano rimasti indelebilmente impressi nella sua mente. Come altri mille particolari di quella notte: il modo in cui l’aveva fatta ridere, facendola sentire intelligente e interessante, bella e desiderabile. Dandole speranza. Non era mai stata così piena di speranza come nelle settimane immediatamente successive al loro incontro.

Arrivata alla fine di questa lettura mi sono trovata in una situazione che non mi capita spesso: decidere se il libro mi è piaciuto o meno. Mi spiego meglio, la scrittura dell’autrice è notevole, i suoi libri hanno sempre una certa leggerezza e i suoi personaggi sono davvero ben caratterizzati, ma in questo accade davvero così poco che si ha una sensazione di incompletezza.

Anna non è un personaggio che si incontra spesso in un libro, è una donna all’apparenza freddissima che ha vissuto una vita solitaria e inusuale. Figlia di una famosa cortigiana, ha vissuto in una casa in cui feste e situazioni imbarazzanti sono all’ordine del giorno, eppure non ne è stata toccata. La madre la metteva in mostra come un quadro, senza però permettere a nessuno di conoscerla, anzi, facendo in modo che a parte la sua governante, non entrasse in confidenza con nessuno. Senza che la giovane donna ne sia a conoscenza, la donna la dipingeva come una ragazza avida, gelida, che non voleva ricevere nessuno, e questo ha fatto in modo che attorno alla sua persona, venissero fatte orribili scommesse.

Max la incontra una sera in cui, ubriaco, si è recato in una parte della casa non aperta ai partecipanti la festa data da Rebecca, e si trova incapace di proseguire senza aiuto. Anna lo soccorre e i due parlano per alcune ore al termine delle quali, Max le promette che tornerà a trovarla. Da quella sera sono passati 4 anni, e grazie a un incidente accorso alla madre e al laudano somministratole, Anna ha finalmente scoperto il nome di suo padre, che Rebecca le ha sempre negato. A causa di questa rivelazione la ragazza è in fuga verso la casa abitata da suo fratello. Spera che il giovane le dia il denaro promesso dal padre per il suo mantenimento e mai arrivato, per poter avere la possibilità di realizzare il suo sogno: un piccolo cottage dove vivere in pace, lontano da Londra e dalla nobiltà che ha imparato a detestare. Ed è proprio a casa del fratello Lucien Haverston Marchese di Engsly, che ritrova Lord Maximilian Dane, il quale dopo essersi accertato che lei non intenda fare del male alla famiglia del suo amico, le rivela che sua madre le ha nascosto molte più cose di quanto lei possa immaginare.

È un romanzo che vede i due protagonisti conoscersi gradualmente e scoprire che sono stati ingannati entrambi. C’è ben poca interazione con gli altri personaggi, che rimangono sempre in secondo piano, e di cui non scopriamo assolutamente niente di più di ciò che è emerso nei libri precedenti, e questo fa sì, che il tutto risulti abbastanza monotono.

Il personaggio che più colpisce è la madre di Anna, che tenterà di riprendere ciò che considera suo, evidenziando una sorta di tragica ed egoistica pazzia abbastanza originale. È una donna che non ama separarsi dalle sue cose, da ciò che considera una sua proprietà, persino gli sfarzosi vestiti con cui vestiva la figlia non erano di proprietà della ragazza, e venivano poi rinchiusi in una sorta di camera di Aladino, piena di lettere compromettenti, diari e preziosi gioielli. Rebecca rivuole la figlia per continuare ad imperare sulla sua vita, tenendola parzialmente segregata in casa e completamente nelle sue mani, tuttavia non si comprende bene quale sia lo scopo ultimo di un tale atteggiamento. Rebecca è una donna combattiva che non è disposta ad arrendersi, e il suo agire ci regala gli unici brevi attimi di azione, che tuttavia non riescono a ravvivare un libro in cui tutto rimane troppo piatto e lineare.

Neppure tra i due protagonisti si percepisce una grande passione: Max capisce di volere Anna nella sua vita, ma tutto avviene in maniera dolce e romantica senza alcuno slancio, impetuosità, tranne la convinzione di Anna che per loro non ci sia un futuro. Lei infatti non intende essere di nuovo oggetto di sguardi e sussurri come è stato per tutta la sua vita e diventare la moglie di un Lord, con una tale madre, vorrebbe dire fomentare le chiacchiere del ton per molti anni.

In ultima analisi, è un libro carino, con due personaggi abbastanza originali, ma a cui manca sia un pizzico di passione che di azione, e ha nella trama, priva di grandi accadimenti, la sua pecca più grande. Un romanzo, ammetto con rammarico, che nel tempo non ricorderò sicuramente.

#1  Quasi una lady

#2  Gentiluomo a sorpresa

#3  Un perfetto libertino

 

 

 

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