Recensione: Un regno di sangue e bugie di Holly Renee

Il mio destino è legato a due principi – uno nato dal sangue, l’altro dalla magia – e non mi fido di nessuno dei due. La mia pelle è maledetta dalle stelle, il mio destino condannato dal desiderio. Ma quando il principe oscuro, crudele e inebriante, mi offre un patto che può salvare il suo popolo e la mia vita, non ho altra scelta.

La nostra unione è la sua vendetta e io sono il suo sacrificio. Le sue bugie sono imperdonabili. È il mio compagno ed è torturato da una maledizione per proteggere il suo popolo dalla sua stessa famiglia.

Adesso posso vederlo per ciò che è realmente. E allora perché non riesco a dimentica il suo tocco rovente sulla pelle?

Sarò anche la chiave per salvare il suo regno, ma è lui che ha il potere di distruggermi.

Ciao fenici, vi ricordate come ci eravamo lasciati nel romanzo precedente? Adara scopre che Evren è meno onesto di quello che pensava e l’eco del tradimento si sente forte in lei.

In questo capitolo della serie la Starblessed viene portata nella Corte del Sangue dove viene vista non più come un oggetto da esporre, ma come una vera principessa, la compagna predestinata del principe Evren. 

Adara scopre che il popolo dei vampiri, di cui tutti parlano in modo pessimo, in realtà ha molta più lealtà, onore e gentilezza di quanto possa immaginare. Viene aiutata da nuovi amici a riconoscere e far crescere il suo potenziale, e con l’aiuto di Evren scopre che l’affinità tra compagni predestinati è molto più di quello che le leggende raccontano. 

Alla base ci sono sempre intrighi di corte, tensioni tra regni e sfiducia da parte di Adara nei confronti del principe, ma dove nel primo volume tutta la storia è stata molto più trainante e avvincente questa volta sono rimasta molto delusa…

I refusi sono molti e a volte anche i tempi grammaticali vengono confusi, le scene sono ripetitive così come i discorsi risultano ridondanti.

Le parti hot, mi hanno proprio annoiata, sono sempre sviluppate nello stesso modo e le cose che si dicono sono tutte uguali e troppo lineari, l’intero lavoro lo fa sempre l’uomo e lei sembra una verginella alle prime armi. 

Tutti i capitoli continuano a essere dal punto di vista di Adara ma sarebbe fantastico sapere cosa pensa Evren visto che tra i due risulta molto più maturo compiendo delle scelte meditate e consapevoli che dimostrano un carattere del personaggio invidiabile. Al contrario lei sembra che indossi i panni di un’altra persona.

Se nella recensione precedente avevo cantato le lodi di questo fantasy dando cinque stelle, oggi mi devo purtroppo ricredere perché c’è stato un abbassamento di livello probabilmente causato dalla fretta di far uscire questo secondo volume. A mio parere andava ragionato meglio, perché è una serie bellissima che ha tante possibilità.

Il finale del libro anche questa volta è aperto quindi continuerò a leggere la serie perché voglio scoprire come finisce la storia, spero che l’autrice ci stupisca con effetti speciali perché per ora…