Recensione: “Una bugia perfetta” di Clare Boyd
La sua famiglia è davvero perfetta… o è solo un’illusione?
La vita di Gemma Bradley è perfetta. Un marito premuroso, una carriera straordinaria e due meravigliosi bambini. Eppure, tra le mura della sua splendida casa, Gemma è una madre in crisi. Ha perso il conto di tutte le volte in cui ha alzato la voce e passa più tempo a tenere a freno la rabbia che a rilassarsi con i suoi figli. Quando, nel cuore della notte, risuonano le urla della piccola Rosie, la vicina di casa di Gemma fa quello che al suo posto farebbe chiunque: chiama la polizia. Vuole assicurarsi che la bambina sia al sicuro, che non le sia successo niente di grave. Gemma sa di non aver fatto niente di sbagliato, ma più lotta per difendere la sua famiglia e più la sua vita perfetta sembra incrinarsi. È devastata dal senso di colpa e si attribuisce la responsabilità di quanto è accaduto. E, nel diario segreto della bambina, scopre una verità inquietante. La vita di sua figlia è davvero in pericolo…
Fonte della trama: Newton Compton Editori
Gemma Bradley è una donna molto realizzata sia a livello lavorativo sia a livello personale. Ha la casa dei suoi sogni, un marito presente e premuroso, due figli di 10 e 6 anni ed un terzo in arrivo…
Purtroppo non è tutto oro quello che luccica!
Gemma fa fatica a rapportarsi con i suoi bambini, in particolare con la maggiore Rosie. Questa bambina è una vera spina nel fianco: arrogante, indisponente, viziata e poco incline ad eseguire dei semplici compiti dettati dalla madre.
Mira è la loro vicina di casa. È un’assistente scolastica, non ha mai avuto figli anche se adora i bambini, e proprio per questo a scuola è molto ben voluta.
La donna, nonostante la sua infinita pazienza, inizia a non tollerare più le continue urla che provengono dalla casa accanto: la povera Rosie viene ripresa continuamente e i suoi strilli le fanno male al cuore.
Mira è certa di trovarsi di fronte ad un esempio lampante di abusi sui bambini.
Cerca ogni piccolo pretesto per assicurarsi che i piccoli stiano bene, fino a quando un giorno non si rende conto che Rosie ha un polso molto dolorante. Decide così di intervenire chiamando la polizia sporgendo denuncia, che di conseguenza contatterà i servizi sociali.
Perché Mira prende così a cuore questa storia? Perché vuole a tutti i costi far passare Gemma come una pessima e violenta madre? E soprattutto… Sono sempre affidabili le parole di una bambina di 10 anni a cui piace stare al centro dell’attenzione?
Questo romanzo mi ha piacevolmente colpita. Lo trovo scritto molto bene ed in maniera fluida, senza momenti “morti” che ne possano rallentare in qualche modo la lettura. Riesce a farti pensare ad una cosa e, dopo poche pagine, farti cambiare idea, riflettere e ritornare sui tuoi passi.
Da mamma ci sono stati alcuni momenti in cui mi sono sentita molto vicina a Gemma, percependo la sua sofferenza di fronte alle ingiustizie subite.
Non vi dico altro se non di dargli una possibilità perché ne vale proprio la pena.