Recensione: Una magia infusa di veleno. Il libro del tè di Judy I. Lin
Serie: Il Libro del tè vol.1
Titolo: Una magia infusa di veleno.
Serie: Il Libro del tè vol.1
Autore: Judy I. Lin
Genere: Dark Fantasy
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2 maggio 2023
La serie Il Libro del tè è composta da:
- Una magia infusa di veleno.
Per Ning c’è solo una cosa più dolorosa dell’aver perduto la madre: sapere di averne causato la morte. Perché è stata lei che, inconsapevolmente, le ha preparato il tè avvelenato che l’ha uccisa, e che ora potrebbe portarle via anche la sorella Shu.
Così decide di recarsi nella capitale e prendere parte alla competizione per diventare shénnóng-sh di corte, maestra nell’antica arte magica del tè. Il vincitore potrà anche chiedere alla principessa di esaudire un desiderio: per Ning potrebbe essere l’unica possibilità di salvare la sorella.
Ma fra intrighi di corte, contendenti senza scrupoli e un bellissimo ragazzo che nasconde un segreto, a essere davvero in pericolo potrebbe essere proprio Ning.
Carissime fenici, in questa recensione vi parlerò di una ragazza di nome Ning che abita in un piccolo villaggio di Xīnyì, nella provincia del Su. Il padre è il medico del villaggio e sua madre è una shénnóngshī (maestra dell’arte del tè).
Ning si trascina dietro il senso di colpa per la morte della madre poiché è stata proprio lei a servirle il tè avvelenato, e non si dà pace per averlo capito in tempo. Purtroppo, la bevanda è stata ingerita anche dalla sorellina Shu, che si ammala combattendo contro la morte. Tuttavia, l’unico modo per salvarla è partecipare alla competizione indetta dalla Principessa Zhen, per nominare il nuovo shénnóngshī di corte e il premio tanto ambito sarà l’esaudimento di un desiderio da parte della principessa.
La protagonista scapperà di casa per raggiungere la capitale Jia, e prima di partire chiede a sua sorella di aspettarla perché al suo ritorno avrà l’antidoto per salvarle la vita, e dopo un lungo abbraccio parte per la sua missione.
Da qui inizia l’avventura di Ning che approderà nella capitale dove farà nuove amicizie, conoscerà il lusso della Corte ma anche gli intrighi e la corruzione.
Durante la prima prova della competizione incontra uno sconosciuto che le complicherà ancora di più la vita a corte, e inaspettatamente, si troverà anche a dover risolvere l’enigma del tè avvelenato che sta uccidendo il popolo del Daxì.
È arrivata oggi, per noi” mi ha detto Shu con un entusiasmo che raramente avevo notato nei suoi modi delicati. “Un corteo imperiale che portava un decreto della principessa.
Le parole che ho quasi imparato a memoria: Tramite decreto imperiale, la principessa Li Ying-Zhen le dà il benvenuto alla celebrazione in memoria dell’imperatrice madre, che sarà onorata con una festa destinata alla ricerca di un astro nascente. Tutti gli shénnóng-tú sono invitati a partecipare alla sfida che determinerà il prossimo shénnóngshī di corte. La principessa in persona esaudirà un desiderio del vincitore della gara. Quelle parole mi chiamano come una melodia.
Ora veniamo a noi, vi dirò, inizialmente ho faticato un po’ a farmi piacere questo libro, ma la scrittrice è stata bravissima a stuzzicare la mia curiosità e quindi è scattata in me la voglia di andare fino in fondo, per scoprire chi è la mente che sta dietro a questi intrighi e morti. La cosa che ho amato sono state le descrizioni dei luoghi, i profumi, le preparazioni del cibo, la descrizione delle prove dei concorrenti spiegate minuziosamente, l’autrice mescola l’arte della preparazione del tè e la magia che infonde chi li prepara, ogni bevanda preparata ha il potere di guarire o rinforzare l’anima e il corpo di chi lo ingerisce o addirittura creare illusioni visive, una vera e propria unione tra lo shénnóngshī e chi beve il tè.
La scrittrice ci catapulta all’interno del libro e riesce a far vedere o a sentire gli odori che i protagonisti vivono in questa storia. Questo romanzo lo consiglio per chi ama il mondo orientale fatto di miti e leggende.
Voglio ringraziare l’autrice per il glossario alla fine del libro perché per me era impensabile ricordare tutti i nomi dei luoghi o dei personaggi o delle funzioni che avevano all’interno dell’impero.
La competizione continua e io sono così ipnotizzata anche solo dalla varietà di tè e di tecniche che potrei quasi scordare la nausea che sale dentro di me. Tè bianco che purifica il palato per accompagnare i dolci tipici della provincia dello Yún, con i ruscelli d’alta montagna che nutrono le foglie tenere dando loro delle note di menta piperita. La capacità di evocare delle goccioline di pioggia dal cielo. Tè nero tostato con un ricco aroma di terra per bilanciare la piccantezza dei brodi preferiti dagli abitanti della prefettura di Huá, un distretto a ovest di Jia. Il corposo raviolo di colocasia fritta è alleggerito da un tè verde con un lieve aroma floreale. Entrambi sono specialità tipiche di una cittadina del Sud soprannominata Città del Gelsomino. Le diverse cucine e le diverse popolazioni vengono celebrate turno dopo turno.
Al termine del libro devo dire che mi sono un po’ commossa, specialmente per chi come me ha una sorella che ama alla follia, e ora non vedo l’ora di leggere il continuo perché questi cattivi non possono passarla liscia con tutto il male che hanno fatto.