Serie: DI Kim Stone #11
Autrice: Angela Marsons
Genere: Giallo
Editore: Newton Compton Editori
Data di pubblicazione: 10 gennaio 2025
La serie DI Kim Stone è composta da:
- vol.1
- vol.2
- Una mente assassina vol.11
Un’indagine di Kim Stone
La regina del giallo
5 milioni di copie vendute
Quando la detective Kim Stone viene chiamata a casa di Samantha Brown, trova la giovane donna distesa sul letto con la gola tagliata e un coltello in mano. Senza segni di effrazione o lotta, Kim classifica la sua morte come un tragico suicidio. Ma una visita ai genitori di Samantha fa scattare in Kim dei segnali d’allarme: è sicura che non le stiano dicendo tutta la verità. Grazie a un dettaglio nascosto in una fotografia, la detective si rende conto di aver commesso un gigantesco errore. Samantha non si è tolta la vita, è stata assassinata. Quando in un lago della zona viene trovato il corpo di un giovane, anche lui con la gola tagliata, Kim capisce che c’è un collegamento tra questa nuova vittima e Samantha. In comune hanno un soggiorno a Unity Farm, un ritiro per persone che vogliono abbracciare uno stile di vita alternativo. Sotto la facciata accogliente del luogo, la detective e la sua squadra scoprono una comunità sinistra che si nutre delle vulnerabilità emotive dei suoi adepti.
Kim sa che mandare uno dei suoi agenti sotto copertura alla Unity Farm è rischioso, ma sa anche che è l’unica possibilità per catturare l’assassino prima che un’altra vita venga spezzata…
Una comunità apparentemente pacifica dentro cui si annidano il male e un assassino spietato.
Un nuovo caso per la detective Kim Stone.
Non sentirò la paura.
Non sentirò la paura.
Il romanzo si apre sulla scena del crimine di Samantha Brown, una ragazza che appare essersi tolta la vita con un coltello. Se le prove attorno al corpo fanno credere alla nostra detective, Kim Stone, che si tratti di suicidio, le parole dei genitori della vittima fanno sorgere molti dubbi non solo in Kim ma anche al sergente Bryant, membro della sua squadra.
«Qualsiasi prova di rilievo è andata persa nell’attimo in cui tu e Keats avete dichiarato che si trattava di suicidio»
Che tutto ciò sia soltanto uno specchietto per le allodole?
Rivedendo tutti gli elementi, la morte viene riclassifica come omicidio.
E siamo solo al principio!
Nel corso dell’indagine si scopre un altro cadavere, le circostanze sono molto simili a quelle del delitto di Samantha ed emerge così che i due sono legati da un oscuro passato a Unity Farm, una sorta di setta che abbraccia persone fragili in cerca di comprensione e accettazione.
Tra i diversi personaggi che brancolano nel mistero, la detective incontra un losco personaggio, Kane, che in modo poco ortodosso “salva” le persone dalle sette e alla fine del romanzo ne comprenderete il motivo. Per capire il sistema di indottrinamento delle sette lui sarà fondamentale, quindi non perdetevi nemmeno una virgola.
«Tutto è volto a mantenere il controllo. Gli esterni vengono evitati, e tutte le attività si svolgono insieme ad altri membri. Vede, lo status di ognuno è definito da livelli di santità, in modo che un membro tenti continuamente di ottenere un livello di accettazione superiore […]»
A un certo punto salta fuori un terzo cadavere che spinge Kim a porsi una serie di domande fino a decidere di inviare una giovanissima agente Tiff, sotto copertura, all’interno della fattoria per penetrare più in profondità nelle ricerche e ritrovare una persona che potrebbe essere in pericolo.
Lì conoscerà diversi personaggi tra cui Britney, una ragazza che viene utilizzata come reclutatrice di nuovi adepti; Sheila, altro tassello fondamentale dell’indagine; nonché Mister Jake Black, il leader della setta.
A fianco della storia principale il sergente Bryant avrà a che fare con un vecchio caso che lo metterà davanti a una scelta: la giustizia può essere bianca o nera o esistono delle sfumature?
La fine è un immancabile colpo di scena della nostra amatissima detective, di cui non vi accennerò nulla. Scoverà l’assassino?
Angela Marsons è sempre una garanzia nel genere letterario giallo/thriller che, con la sua scrittura fluida, riesce a tenere il lettore incollato alle pagine grazie a un ritmo incalzante. Lo stile della narrazione è particolare, la scena raccontata tende a cambiare da un capitolo all’altro in modo alternato e questa modalità sprigiona curiosità e desiderio di andare a quello successivo.
Tra tutti i personaggi ho amato la protagonista, Kim è sicuramente l’anello centrale del romanzo e dell’indagine; è affascinante seguirla nei suoi ragionamenti per entrare nella mente dell’assassino.
Ammetto di aver fatto un po’ fatica a incastrare le vicende del sergente Bryant con la storia parallela, che mi ha a volte confusa. Diciamo che non ne ho ben compreso il nesso.
Ho trovato invece molto interessante il meccanismo di reclutamento della setta, che viene approfondito in maniera dettagliata e di congelamento. Le dinamiche psicologiche sono allucinanti, degne del maestro della psicanalisi, Sigmund Freud.