Recensione: UNA STRETTA AL CUORE di JP Sayle
Serie: Destination Daddies season Two #3
Serie: Destination Daddies season Two #3
Autore: JP Sayle
Genere: Romance MM
Editore: self
Data di pubblicazione: 27 settembre 2024
La serie Destination Daddies season Two è composta da volumi autoconclusivi di autori diversi
Possono due uomini, che non sono mai stati veramente onesti su ciò che vogliono, trovare l’amore sulle spiagge del Sorrento e tutto ciò che i loro cuori desiderano?
L’esperienza di Patrick Holmes nell’uso dell’app Cuffd lo ha reso diffidente nel mettersi in gioco, finché non riceve un messaggio sull’app che gli fa cambiare idea. Akker è tutto ciò che Patrick ha sognato, con un solo problema: vive in Italia mentre Patrick è a Londra. Cuffd sembra avere la risposta quando offre la possibilità di vincere una vacanza pagata nell’hotel in cui lavora Akker. Contro ogni previsione, Patrick vince la vacanza, ma Akker sarà felice o deluso quando finalmente si incontreranno faccia a faccia?
La vita di Akker Carlson ha preso una piega inaspettata. Suo padre vuole che sia lui a rilevare l’attività alberghiera di famiglia e, mentre è ancora scosso da questa notizia bomba, incontra un ragazzo che cattura tutta la sua attenzione, cosa che non gli accadeva da molto tempo. Akker usa i suoi contatti con Cuffd per escogitare un piano per portare Patrick in Italia. La sua astuzia gli si ritorcerà contro quando una vecchia fiamma di Patrick si presenterà durante la stessa vacanza? Lo scoprirà presto.
Una stretta al cuore fa parte della serie multiautore Destination Daddies Season Two. Una storia con un daddy che imparerà che a volte anche i suoi desideri più profondi sono ancora in attesa di essere esplorati e un sottomesso che ha bisogno del permesso di lasciarsi andare.
La storia racconta dell’incontro tra Patrick, un Little molto bisognoso, con una vita stressante in cui non riesce a essere completamente autonomo senza un uomo accanto che prenda il comando, e Akker, un Daddy che ha un grande desiderio di dare affetto e accudimento, in una relazione in cui entrambi possono vestire i rispettivi ruoli 24/7.
I protagonisti risultano perfettamente ritagliati uno sull’altro: Akker è tanto generoso nel dare coccole, affetto e attenzioni quanto Patrick nell’aprirsi e nel donarsi per compiacere il partner, nel mostrarsi fragile e a nudo esponendo il suo lato infantile.
Un incontro che sembra perfetto, se non fosse che Akker ha usato strategie discutibili per agganciare Patrick, facendo in modo che possa recarsi in vacanza in Italia, dove lui gestisce un hotel e attualmente risiede.
La distanza geografica rappresenta in effetti un problema che si affianca al bisogno di costruire fiducia tra i due uomini, affinché Patrick possa lasciarsi andare e mostrare al Daddy il suo lato più bisognoso. La relazione, inoltre, nasce come temporanea poiché legata a un periodo di vacanza. Quando le carte verranno svelate, i due uomini si scopriranno distanti non solo geograficamente, ma anche socialmente ed economicamente. Ma saranno davvero problemi insormontabili se confrontati con ciò che hanno trovato?
Dopo qualche minuto, Akker iniziò ad accarezzare i capelli di Patrick e non si fermò. Passarono lunghi minuti e una piccola parte di Patrick temeva che ad Akker potesse dolere il braccio per il continuo movimento. Prima di suggerire, non che volesse farlo, che Akker poteva fermarsi se voleva, le sue palpebre si chiusero. Lo stress degli ultimi giorni lo stava finalmente raggiungendo. La dolcezza sulla lingua, l’aria mite e calda e la sensazione di Akker intorno a lui erano…
Patrick è un ragazzo così bisognoso da essere quasi incapace di gestire da solo i vari risvolti della vita, come mangiare, curarsi, tranquillizzarsi finito il lavoro dopo giornate stressanti, e va facilmente in crisi. Nonostante sia un 28enne iscritto a una app specifica per il suo tipo di kink, non ha ancora trovato il Daddy giusto. Ha avuto poche esperienze, di cui l’ultima abusante, e deve trovare la forza di fidarsi di nuovo.
Akker è frustrato per la difficoltà nell’incontrare un little disponibile a un lifestyle a tempo pieno, a cui lui possa dare tutto se stesso. Amico del proprietario dell’app di cui Patrick fa parte, è facile per lui reperire le informazioni preliminari sul ragazzo, ma è solo quando lo incontra per caso in un bar che capisce quanto sia perfetto per lui.
Anche se scatta un vero colpo di fulmine tra loro, il modo in cui Akker riesce ad agganciarlo e a tramare per fare in modo che da Londra possa prendere un volo per l’Italia rischia di essere una bomba a orologeria capace di distruggere la fiducia appena costruita.
Per fortuna, prima di riuscire a vedersi di persona, i protagonisti instaurano un rapporto a distanza solido e onesto, durante il quale riescono a entrare in confidenza, conoscersi, aprirsi, condividere preferenze e limiti, arrivando a costruire una fiducia reciproca sentendosi a proprio agio.
«Mi dispiace.» «Per cosa, tesoro?» Akker gli accarezzò la guancia, baciando via le lacrime. «Perché sono un bambino. Per aver pianto. Perché sono isterico. Scegli tu, Daddy.» Le carezze si fermarono e Akker mise un dito sotto il mento di Patrick in modo che i loro sguardi si incontrassero. «Sei o non sei il mio piccolo ragazzo?» Patrick annuì. «Se non riesci a piangere o a lasciarti andare con Daddy, allora non sarei un buon Daddy, no?»
Akker è un personaggio particolarmente confortante; non vede l’ora di prendersi cura di qualcuno e di metterlo al primo posto, cosa che rispecchia anche il sogno di Patrick, e fa parte di una comunità kink da così tanto tempo da non vergognarsi di mantenere i ruoli anche in pubblico.
Il racconto non lesina nell’entrare nei particolari di una perversione inusuale come quella di Patrick che va dal succhiare il capezzolo ai peluche, dall’imboccare, all’aiuto nel fare la pipì. Vi costruisce attorno un mondo immaginario in cui non solo chi non vive lo stesso lifestyle non discrimina o non trova strani o inaccettabili certi atteggiamenti (un’area giochi sul posto di lavoro…?), ma è aperto e partecipe, permettendo ai protagonisti di esprimersi completamente, sia in privato che in pubblico, vivendo il lifestyle “all-in”. Una forzatura che incrina quasi la sospensione dell’incredulità.
La spensieratezza era diventata la sua vita e ci era voluta la convivenza con Akker per capire che andava bene così. Insieme, lo facevano funzionare e il senso di colpa per essere l’unico a divertirsi non c’era più quando era Akker a raccogliere i frutti della felicità di Patrick.
Nel complesso una lettura molto compiacente, tenera, avvolgente, coccolosa. Interessante come vengono approfondite la personalità, le gestualità e i bisogni di un Daddy e di un little, come si esplorano le dinamiche del gioco e la predisposizione mentale con cui ci si lascia scivolare nel ruolo desiderato, ma anche le emozioni vissute donando e ricevendo attenzioni e cure.