Recensione: Unveiled: D’ombra e di tempesta di Emily Pigozzi
Autore: Emily Pigozzi Genere: Romanzo contemporaneo Editore: Self Data di pubblicazione: 18 Gennaio 2024
Lui è inaspettato. Lui è folle.
Lui è l’imprevisto.
Lui è il mio destino, da prima che esistessi.
Mi chiamo Claire, ma vivo tra le ombre.
E il mio cuore ha paura di amare.
Una vita grigia, solitaria e piena di insicurezze: è questa la quotidianità di Claire.
Fino a che un’eredità inattesa la chiama in Cornovaglia, la terra d’origine di suo padre.
Ad attenderla, una dimora oscura e piena di misteri, molti dei quali la riguardano.
Tra panorami mozzafiato e antiche leggende, Claire si ritroverà a combattere l’attrazione crescente verso Connor, un ex soldato selvaggio e travolgente proprio come una tempesta, che però sembra odiarla.
Per quale ragione? Cosa la lega a un luogo che non ha mai visto?
Sarà una battaglia di sensi, di attrazioni, di segreti.
E solo il vero amore saprà riportare la luce tra le ombre di Wharton Manor.
Perché il passato è la chiave.
Ma è il futuro che apre le porte.
Ero già perduto. Lei era lontana.
Ma adesso è cambiato tutto.
Il mio cuore stanco batte ancora.
Soltanto per lei.
Fenici, ammetto che scrivere questa recensione è un po’ difficile, perché il mio parere su questa storia è un “boh!”, dato che gli elementi che mi sono piaciuti e quelli che non mi hanno convinta si pareggiano quasi totalmente.
Partiamo dal principio: la trama. Claire è una giovane esperta d’arte, completamente insoddisfatta dalla piega presa dalla sua vita. È timida, insicura, non riesce ad affermarsi nell’ambito lavorativo e, per giunta, il suo arrogante fidanzato l’ha appena mollata.
In questo negativismo cosmico, una buona notizia potrebbe essere quella di un’eredità lasciata da un parente lontano e sconosciuto, invece, anche in questo caso, la sfortuna è dietro l’angolo.
Il lascito dello zio è un maniero in Cornovaglia, un’enorme tenuta antica in rovina e maltenuta e, cosa peggiore, il bene ereditato è da “condividere” con dei lontani parenti: l’affascinante e misterioso Niall e il tenebroso Connor.
Molti misteri aleggiano intorno alla tenuta Wharton, inoltre un’antica maledizione e violenti fantasmi del passato finiscono per mettere in pericolo la giovane.
In principio il personaggio di Claire mi è piaciuto, l’ho sentita “vicina” e vera, chiusa nelle sue insicurezze, desiderosa di trovare la chiave giusta per aprirsi al mondo, per spogliarsi dell’impaccio e mostrare il proprio valore. Solitamente adoro queste personalità che espongono fragilità così tipiche della vita quotidiana, che vivono situazioni reali e con cui è facile entrare in empatia, ma, un po’ alla volta, il personaggio di Claire si perde.
Il viaggio in Cornovaglia dovrebbe essere la sua svolta, il punto da cui ripartire e migliorarsi, invece, fatta eccezione per qualche situazione, Claire è sempre vittima delle vicende, subisce le decisioni altrui e si espone ben poco. La protagonista, dunque, si lascia scivolare dalle mani l’ occasione di “riscatto”.
Punto assolutamente a favore della storia è, invece, l’ambientazione. Questo vecchio maniero così ricco di storia e leggende sembra vivere nelle pagine grazie alle descrizioni accurate, così come mi sembrava quasi di essere tra le infinite distese di verde e i paesaggi selvaggi e incontaminati. Il contesto in cui le varie situazioni si svolgono è stato curato davvero bene e aiuta il lettore a entrare nel mood delle vicende, alternando stati di ansia, mistero, libertà e spensieratezza. Al riguardo trovo che l’autrice abbia fatto davvero un lavoro magistrale.
Ho trovato ben studiata anche l’idea di un’ antica maledizione di famiglia, che mescola, nel racconto, passato e presente, ma non ho apprezzato, invece, che molte delle dinamiche fossero spinte proprio da questi “fantasmi del passato”, che restano comunque sempre di confine nel racconto , venendo ripescati solo quando fa comodo.
Di base vi è anche una sotto trama “thriller” che aggiunge valore e fascino alla storia, ma che, a mio parere, aveva necessità di essere integrata meglio nella narrazione, con uno sviluppo più accurato e approfondito.
E poi arriviamo all’ostacolo maggiore che ho trovato durante la lettura, lo sviluppo romantico. Connor è un ex-soldato, soffre di disturbi da stress post traumatico e ha un mare di problemi tra cui l’irascibilità, l’insonnia, gli incubi ecc. Sicuramente una bella gatta da pelare!
Diciamocela tutta, i personaggi tenebrosi ci piacciono, ma è l’approccio tra Claire e Connor che non riesco a comprendere. Tra i due scatta un odio immediato, malumori che fanno soffrire la giovane e strafottenza al limite della civiltà. Quindi ok per la tensione sessuale di sottofondo, ma mi manca un passaggio fondamentale, quale avvenimento porta a far cadere le barriere tanto da far ritrovare i due avvinghiati e pronti a riprodursi?
E se Claire è in cerca di riscatto perché accetta di essere lì pronta quando Connor la vuole? Queste idee contrastanti mi hanno fatto un po’ storcere il naso di fronte alla coppia. Insomma, Claire, avresti dovuto prima dargli un cazzotto, insegnargli il rispetto e poi dopo copulare con il bel tenebroso. Dunque, forse, il mancato coinvolgimento che ho provato è da associare a delle priorità disattese.
Comunque, nel complesso ho un’opinione favorevole della storia, mi ha intrigato e coinvolto. Non conoscevo l’autrice, ma sono davvero curiosa di leggere altri frutti della sua penna, perché ho apprezzato la sua esposizione, che qualche piccola svista di editing non ostacola o oscura.