Recensione: “Usheen” di Naike Ror (Serie r.U.d.e. #2)
Ognuno di noi può essere tutto e niente, può essere vita o morte, odio o amore, può essere finzione o realtà. Tu, Ryana, cosa credi di essere per Usheen Doherty?
Il controllo sulle proprie emozioni è una necessità, per Ryana Murphy. La sua esistenza è scandita da regole ben precise, almeno finché Samuel McQueen, reporter con una passione per gli alcolici, irrompe nella sua vita portando con sé dubbi e agghiaccianti sospetti sul passato della famiglia Murphy. Vivere a Derry, in Irlanda del Nord, non è facile; tra quelle strade, spesso è il credo religioso a fare la differenza.
Usheen Doherty indossa una divisa, mentre percorre i quartieri intrisi del sangue di una guerra solo apparentemente sedata e rincorre la giustizia con metodi non sempre convenzionali. Qualcuno pensa che combatta dalla parte sbagliata, altri credono che la sua missione sia legittima. Solo Usheen sa quale sia la verità.
Sotto la sottile pioggia irlandese, Ryana e Usheen incroceranno i loro destini, lotteranno una contro l’altro per reclamare la vendetta che da anni bramano, fino a illudersi di averla vinta. Le varianti al loro piano saranno numerose, i tranelli insidiosi e la verità brutalmente distorta.
Bello, forte, intenso, geniale. Una storia che prende fin dalle prime pagine, sembra la classica storia e invece si apre a scenari inimmaginabili, si parla di un pezzo di storia recente che ha sempre colpito per atrocità e crudeltà: tanti sanno cos’è l’IRA, pochi magari sapranno in dettaglio come agisce e come si vive in Irlanda del Nord, e grazie a Naike, Usheen e Samedì ne abbiamo una vaga idea. Ho sempre amato gli U2, e leggendo questo libro avevo in mente “Sunday bloody Sunday” bellissima e tristissima canzone. E’ un paese bellissimo dove vivere, dove la quotidianità diventa una guerra in base alle proprie credenze religiose. E’ orrendo e inaccettabile, se poi ci sono persone che si sentono potenti e fanno di questa guerra una loro guerra personale è ancora peggio. Ho odiato Naike per Kain… non dovevi!!! Ma per tutto il resto mi ha fatto innamorare di tutti i vari personaggi sia nel bene sia nel male; essi sono perfettamente credibili e immersi nella loro vita e nel loro doppiogiochismo, l’unico che mi sfugge è il Maestro di Samedì… cioè, ho capito perché ha fatto quello che ha fatto, ma non fino in fondo. Aidan, magnifico prete, ne conoscessi uno così forse, e dico forse, non mi dispiacerebbe il reparto cattolico. Usheen… che dire, duro, testardo, dominante, dolce, intelligente, “stronzo”, leale… un uomo da conoscere.
Donald, l’altra metà della mela di Usheen; Rayana/Samedì, ferita, arrabbiata, sottomessa (volontariamente), tosta, coraggiosa, ha paura d’amare, dominante.
Maestro incognita… forse ha fatto tutto questo per amore, forse per tornaconto personale; Kain dolce essere che mi ha rapito il cuore e mi ha commosso fino alle lacrime.
Non avete capito nulla? Ottimo dovete leggerlo non si può aggiungere altro, ma solo viverlo. Posso solo dirvi questo, una storia avvincente che DEVE essere letta, autoconclusiva, con alcune scene blande di dominazione, che nella storia non si notano neanche ma che danno quel tocco in più.
E ora sono in attesa di “D”, quindi Naike AL LAVOROOOOOO
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