Recensione: “Il viandante” di Jane Harvey-Berrick (The Traveling Series vol. 1)
Era uno normale, carino a prima vista. In realtà era straordinario, anche se non sempre gentile, e bellissimo.
“Bello” era una parola troppo riduttiva per la sua pelle liscia e dorata; per il viso, descritto dagli zigomi decisi, e il mento volitivo.
Aveva gli occhi del colore del mare prima di una tempesta, l’espressione dubbiosa e vulnerabile,
labbra morbide e carnose, dello stesso colore della rosa rossa in sboccio; il suo corpo statuario, scolpito, pericoloso.
Poteva respirare fuoco, mangiare fiamme, e la parola “amore” bruciava insieme a quelle sulle sue labbra.
Ero già coinvolta da lui da prima che mi rendessi conto dell’inizio della nostra storia.
È stato divertente il modo in cui sono andate le cose.
Aimee ha dieci anni quando la sua strada incrocia quella di Kes, abile ragazzino circense, e scopre così la magia del circo. Lui è tutto ciò che lei non sarà mai: libero, felice e senza paura. Sono sufficienti due settimane all’anno per unire i due giovani, e la loro amicizia si trasforma pian piano in qualcosa di più profondo, intrinseco, ma anche molto pericoloso. Aimee infatti sa che Kes non potrà mai fermarsi in un solo luogo e che il suo cuore è destinato a seguirlo in capo al mondo pur di stare con lui.
Il sentimento dei ragazzi spaventa entrambe le famiglie, perché motore di comportamenti impulsivi e illogici. Ma Aimee non vuole rinunciare all’amore per Kes, e lui sa che nessuna lo conosce quanto lei. Lottare, però, non è facile quando a volersi unire sono due mondi tanto distanti tra loro e per Aimee e Kes la vita sembra diventare impossibile nell’attesa dell’altro.
Quando ho iniziato a leggere “Il Viandante”, non sapevo assolutamente che sarebbe rimasto in sospeso. Ma così è stato e questo fatto mi ha lasciato emotivamente sfibrata.
Perciò, se non amate le storie che vi trascinano nel loro meraviglioso mondo per poi privarvene all’improvviso, con un pizzico di cattiveria, aspettate di avere il seguito tra le mani prima di lanciarvi nella lettura di questo bellissimo libro. Ma a prescindere dal suo finale dolce-amaro, “Il Viandante” resta comunque una piccola perla ricca di emozioni.
Questa è la storia di due bambini, Aimee e Kes, appartenenti a due mondi completamente diversi.
Lei vive in un mondo comune, pieno di adulti bigotti e fin troppo condizionati dai pregiudizi, mentre lui proviene da una dimensione circense fatta di acrobazie, spettacoli col fuoco e attrazioni pregne di magia. Nel momento in cui si incontrano, nasce tra loro una stupenda amicizia, che inizia come una semplice curiosità di scoprirsi, per poi lasciare il posto a un affiatamento tenero e innocente, e infine trasformarsi in un’intesa sempre più birichina e portatrice di guai.
Perché Aimee e Kes hanno a disposizione soltanto due settimane all’anno per viversi intensamente, all’interno di un mondo quasi onirico e pregno di fascino, come quello circense, che la scrittrice delinea sempre in modo incantevole.
Gli anni passano e quella dolce complicità si trasforma in qualcosa di più maturo, un desiderio che perde la componente fraterna e si carica della lussuria tipica di due adolescenti, che scoprono assieme i piaceri della carne, senza mai privarsi di quella magnifica affinità mentale che possedevano fin da bambini.
Il rapporto tra Aimee e Kes è talmente meraviglioso, da impedirti di mollare le pagine del libro anche solo per il tempo di un respiro, ed è proprio per questo che ho provato una rabbia indescrivibile ogni volta che un ostacolo si frapponeva tra loro. Come i genitori di Aimee, che ho detestato per i loro comportamenti troppo rigidi, crudeli e ingiusti. Ma soprattutto, ho provato rancore e odio nei confronti del tempo, quello che i due ragazzi non hanno mai avuto a disposizione per amarsi, dovendo centellinare ogni attimo trascorso assieme, come fosse un misero granello di sabbia all’interno di una crudele e inesorabile clessidra.
Questo è ciò che succede nella prima metà del libro, perché la seconda ci catapulta in avanti, con un lungo salto temporale, a seguito di un evento drammatico di cui ovviamente non posso parlarvi, per non rischiare di fare spoiler. Aimee è ormai adulta e lavora come maestra in una scuola elementare di Boston. Mentre Kes… il mio meraviglioso Kes… è diventato un abilissimo stuntman in grado di ammaliare un vasto pubblico, con le sue acrobazie su due ruote.
È proprio in occasione di uno dei suoi spettacoli che i nostri protagonisti si incontrano di nuovo.
Quando due vite come le loro hanno ormai preso strade diverse, dopo essere state divise da troppe menzogne, troppe incomprensioni, troppi segreti e rancori covati per anni… come si può pensare di poter recuperare un rapporto incantevole come il loro? Personalmente sono convinta che, quando due persone sono così profondamente unite nel corpo, nella mente e nel cuore, la parola “troppo” perda gran parte del suo potere.
Complice un viaggio on the road in mezzo a pericolosi e affascinanti spettacoli itineranti… complice un sentimento che in tutti questi anni non si è mai del tutto sopito… complice lo charme irresistibile di un ragazzo che è ormai diventato un uomo sexy ed eccitante, ma conserva ancora le stesse paure, le stesse incertezze e la stessa ingenuità del bambino confuso, impacciato ed emotivamente acerbo di allora… l’evoluzione del rapporto tra Kes e Aimee non è più così scontata.
Purtroppo però, per conoscere il destino di questi ragazzi dovremo aspettare il libro successivo. Perché la fine di questo mi ha riempito il cuore di tristezza e lasciato in bocca un sapore troppo amaro.
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