Recensione: Vikings – Sesta Stagione – Seconda Parte
Carissime Fenici, eccoci arrivati alla fine di una delle serie più seguite di tutti i tempi: Vikings. Per prima cosa, se volete rinfrescarvi la memoria, eccovi le precedenti puntate qui.
Scordatevi però le prime stagioni di Vikings, i personaggi che più abbiamo amato non ci sono più: Ragnar é morto (so che lo sapete), Rollo e Floki sono spariti dalla serie seguendo le loro avventure, il primo diventando un Re francese e il secondo è scomparso dall’Islanda per cercare il proprio io; Lagherta è stata uccisa da un Hvitsärk drogato e ubriaco; gli unici rimasti sono alcuni dei figli di Ragnar.
Ivar è in Russia a rifarsi una vita a Kiev alla corte del perfido principe Oleg, marito della principessa Katia, sosia della sua ex moglie (ricordate la carogna bionda?) ma con i capelli neri.
La prima parte della sesta stagione di Vikings è terminata con un Ivar che accoltella il fratello Bjorn La Corazza durante una battaglia sulla spiaggia.
Bjorn è stato uno dei personaggi che più ho amato in questa serie fino a che è diventato troppo borioso con il suo modo di comportarsi, non ha mai provato amore (almeno per me) per il figlio preferito di Ragnar, Ivar, facendolo diventare un uomo solo e dalla stabilità psichica quasi nulla.
Bene, da questo punto in poi inizierò a parlare della seconda parte di Vikings uscita in questi giorni, per cui se non volete SPOILER non leggete oltre.
Ammetto che se amate Bjorn la prima puntata vi farà piangere tanto (l’ho fatto anche io che sono #teamivar), il prode guerriero ferito a morte viene portato con una barca a Kattegat.
Mentre Bjorn (figlio di Rollo ricordate?) sta morendo lentamente per la ferita riportata, i Rus’ marciano su Kattegat dalla terra e con le sue ultime forze chiede alla prima moglie Gunnhild di aiutarlo a indossare l’armatura per l’ultima volta. Nel frattempo, la zoccola (ops scusate) della seconda moglie Ingrid non fa altro che piagnucolare per la perdita imminente del marito e annuncia di aspettare un figlio suo, anche se sarà disposta ad aprire le gambe a chiunque per mantenere il suo ruolo di regina dopo la morte di Bjorn. Strega maledetta!
L’ultima battaglia della Corazza è contro i Rus’: sul suo stallone, anche se colpito a morte da innumerevoli frecce, non cede di un millimetro e riesce a comandare l’attacco prima di spirare. La sua fine è stata veramente commovente e triste: da grande guerriero qual era, piuttosto che morire nel suo letto, ha preferito farlo sul campo di battaglia. E il suo nome resterà per sempre impresso nei cuori di tutti a tal punto da seppellirlo in un mausoleo ed erigergli una statua!
Dopo la morte di Bjorn a Kattegat le cose cambiano, ora occorre trovare un sovrano e la scelta cade sulle sue vedove purché sposino re Harald, ma Gunnhild, distrutta dal dolore, decide di suicidarsi per raggiungere il suo uomo nel Valhalla.
Non mi sono dimenticata di Ubbe e Torvi, ma essendo successe tante cose in questa seconda parte di stagione ho deciso di dividere gli avvenimenti a blocchi per ognuno dei figli di Ragnar.
Un tempo Ubbe era uno dei miei preferiti, la sua somiglianza fisica al padre (e chi si scorda Travis Fimmel) e il suo modo di fare mi avevano sempre attirata, ma ora è noioso nella sua testardaggine di voler portare a termine il sogno del padre nello scoprire nuove terre.
Dopo aver messo in pericolo la vita della moglie Torvi, dei figli e dei suoi compagni di viaggio, finalmente arriva in America dove (carramba che sorpresa!) incontrerà Floki sbarcato precedentemente lì e curato dagli abitanti della zona. È la terra promessa che ha tanto sognato di trovare Ragnar e il suo più caro amico Floki e uno dei suoi figli decidono di restare per iniziare un nuova vita.
La parte che lo riguarda è stata molto noiosa per me e non mi vergogno a dire che ho persino sbadigliato diverse volte quando venivano raccontate le sue gesta.
Ora veniamo al personaggio che più ho amato: Ivar. Ormai non è più l’uomo pazzo che abbiamo conosciuto nelle prime stagioni. Dopo la morte della moglie qualcosa è cambiato in lui, è più umano, le sue emozioni, seppur sempre nascoste, fanno capolino facendoci innamorare di questo ragazzo determinato a sconfiggere la sua malformazione. È sempre aiutato dal fratello Hvitsärk, più maturo e lontano dai vizi della droga e dell’alcool che l’hanno accompagnato per anni.
A Kiev il principe Oleg diventa sempre più violento con tutti, compreso il suo pupillo Igor. La moglie Katia, sempre più attratta da Ivar, lo seduce e lui, ritrovando l’amore, gli confida il piano per eliminare una volta per tutte il tiranno Rus’.
Riusciti nell’impresa finalmente, Ivar può fare ritorno a Kattegat scoprendo però che il suo nome vivrà per sempre nel figlio che Katia porta in grembo (evvaiiiii) e lei da donna innamorata del suo uomo (ma consapevole che non potrà mai sostituire nel suo cuore la prima moglie) racconterà al figlio chi era il padre e le sue gesta.
Arrivato nel suo paese, trova tutto cambiato. All’inizio sia lui che il fratello non sono i ben accetti tra i vichinghi ma poi, con il tempo, torna a essere rispettato fino a guidare assieme all’inseparabile fratello e a re Harald un attacco al Wessex di re Alfred (sua moglie rompiscatole è ovunque!).
Ormai stanco e debilitato nel fisico, senza una vera motivazione per vivere, Ivar accetta di essere ucciso in battaglia (perché? 😭😭), anche se con l’avvicinarsi della morte (terribile la scena! Non doveva finire così! 😡) inizia a temerla, ma per sua fortuna l’unico fratello che l’ha sempre amato in maniera incondizionata, Hvitsärk, è con lui, e per non lasciarlo solo (sepolto) in una terra straniera decide di abbracciare la religione Cristiana e vivere nel Wessex e qui la serie di unisce con The last kingdom. O almeno questa è la mia impressione.
Cos’altro dire su Vikings per concludere? Io non avrei fatto morire Ivar (non avevate capito è che è il mio personaggio preferito vero?) e gli avrei fatto trovare finalmente l’amore di una donna. Stupendo il rapporto che è riuscito a creare con il piccolo Igor. Ho apprezzato molto Hvitsärk, si è comportato da vero fratello e non si è separato da Ivar neanche dopo al sua morte. Il loro destino era stato legato dal fato e continueranno a restare insieme per sempre.
Di Bjorn è della sua morte da vero eroe vi ho già parlato prima, mi è piaciuta come è stata resa.
E Kattegat? No, proprio la zoccola di merda sul trono che è stato di Ragnar e Bjorn no. Non mi è proprio piaciuta quella fine!
E ora veniamo al voto finale: se non facesse parte di Vikings si meriterebbe un bel 4/5,
ma a confronto con le prime stagioni cala a