Recensione: “Virtuous” di M.S.Force (Quantum trilogy Vol. 01)
Natalie è una giovane insegnante elementare originaria del Nebraska, che vive a New York. Dietro la sua freschezza “naive” si cela però un passato turbolento, che le ha inferto molte ferite e l’ha costretta a cambiare nome, esistenza e città. Sebbene la sua vita adesso scorra tranquilla, non riesce a essere davvero felice. Un incontro inaspettato nel Greenwich Village con un bellissimo attore hollywoodiano però sembra concretizzare tutti i suoi desideri inespressi. Flynn Godfrey è stupendo e si lascia subito incantare dal fascino innocente di Natalie, ma conquistarla non sarà facile: a causa dei traumi subiti, infatti, lei ha deciso di concedersi solo all’uomo che sposerà. Flynn non è certo un tipo trasparente: è un dominatore e lavora per la casa cinematografica Quantum, nel seminterrato della quale si cela un prestigioso club sadomaso. Nonostante le sue inclinazioni, lui è ben disposto nei confronti della risoluta posizione di Natalie, ma quando lei lo accompagna a Hollywood e i due fanno la loro prima apparizione in pubblico in occasione dei Golden Globe, i segreti del passato di Natalie riaffiorano violenti, sconvolgendo di nuovo la vita di entrambi.
Quando un romanzo mi coinvolge particolarmente, la sua lettura acquista la priorità assoluta tra tutte le mie attività quotidiane. Il fatto che, tra “il fare le faccende di casa” e “l’immergermi tra le pagine di Virtuous” io abbia scelto sempre e costantemente la prima opzione, la dice lunga su quanto mi sia annoiata con la lettura di questo libro.
Ebbene sì, mi sono davvero annoiata. E ora tenterò di spiegarvi il perché.
Natalie Bryant è una giovane insegnante delle scuole elementari. Un giorno, in circostanze fortuite, incontra la famosa star del cinema Flynn Godfrey nel parco in cui lui sta girando le riprese cinematografiche del suo prossimo film. E così, mentre rincorre la sua cagnolina Fluff, Natalie andrà a sbattere accidentalmente contro il regista cadendo rovinosamente a terra. Quando riaprirà gli occhi, davanti a sé troverà proprio il bellissimo attore che, colpito da un epico e inaspettato colpo di fulmine, inizierà all’improvviso a vedere il mondo a forma di cuoricini.
Dovete sapere che Flynn Godfrey è uno dei principali soci di un club sadomaso d’elite; per lui il BDSM è una passione che sconfina nel bisogno e nella dipendenza più estrema. Ma ora non più, perché a quest’uomo basta fissare Natalie per un solo secondo, per capire di avere di fronte a sé la donna della sua vita. Si trasformerà in un adolescente innamorato, tenerissimo e perennemente arrapato perché, tra tutte le donne del mondo, Flynn è andato a pescare proprio l’unica con gravi problemi nella sfera sessuale, per colpa di un orrendo trauma che ha segnato Natalie fin da quando era adolescente.
Ho capito Natalie. L’ho davvero capita e apprezzata nella sua strenua lotta per vincere le sue paure – grazie all’aiuto dolcissimo di Flynn – cercando disperatamente di lasciarsi andare all’attrazione che prova per quest’uomo.
Il personaggio che non ho capito è proprio Flynn, che dal bondage più estremo passa all’astinenza sessuale completa, degna di un monaco tibetano, dopo un innamoramento di soli quattro giorni. Quattro giorni in cui lui stesso fa conoscere a Natalie tutti gli amici più intimi, le presenta la sua intera famiglia, la porta alla cerimonia dei Golden Globe e addirittura le parla di matrimonio. Lui, che fino a tre giorni prima era il più acerrimo nemico delle nozze tra un uomo e una donna.
Eh… la coerenza… questa strana creatura.
Ma non finisce qui, perché in questo libro mancano completamente situazioni capaci di attirare l’interesse del lettore e di mantenerlo vivo per buona parte della storia.
Sapete quand’è stato il momento più eccitante di tutto il libro?
Quando Flynn si massacra di sogni erotici per colpa di un’astinenza logorante? No.
Quando finalmente fanno l’amore, dopo una sofferenza di infinite pagine? Nemmeno.
Il momento più eccitante di tutti è stato quando Fluff, la cagnetta isterica e psicopatica, ha morso Flynn su un braccio. Questo, care lettrici, la dice lunga sul coinvolgimento emotivo che ho nutrito per questa storia.
Una storia che si vivacizza soltanto alla fine, grazie a un colpo di scena abbastanza prevedibile, che tuttavia non ha scatenato in me nessuna voglia di leggere il seguito per scoprire cosa succederà.
Morale della favola: qui inizia e qui finisce la mia esperienza con questa serie.
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