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Recensione “Io voglio” di JR Ward (serie Angeli Caduti #1)

Caldwell, NY: Jim Heron fa il carpentiere, ha un passato avvolto nel mistero, si diverte con gli amici nella discoteca Iron Mask e di solito non pensa all’inferno o al paradiso. Ma un giorno, dopo un’avventura con una donna bellissima e pericolosa, ha un incidente mortale sul lavoro, e si ritrova in uno strano prato dove quattro uomini giocano a croquet. Sono angeli, e arruolano Jim per la lotta millenaria in corso tra angeli e demoni, in cui la posta in palio è la salvezza della terra. Jim potrà tornare in vita e avrà il compito di salvare sette anime da ciascuno dei sette vizi capitali. La prima è quella del ricchissimo Vin Di Pietro, e il suo peccato è l’avarizia. Mentre cerca di redimerlo, Jim si rende conto che il nostro mondo è pieno di angeli caduti e demoni che possono assumere le forme più ingannevoli, come il corpo meraviglioso di una donna.

Demone era una gran brutta parola. Così antiquata, per giunta. Senti dire demone e ti vengono in mente quelle scene assurde dipinte da Hieronymus Bosch o, peggio ancora, quelle porcherie ridicole dell’Inferno di Dante. Cioè, sul serio: fiamme, anime torturate, tutti che piangono. D’accordo, forse all’inferno fa un po’ caldino. E se da quelle parti avessero un pittore di corte, Bosch sarebbe il primo della lista. Ma non era questo il punto. Il demone in realtà si considerava una specie di ‘consulente del libero arbitrio’. Ecco, così è più moderno, molto meglio. Il contrario dei programmi tivù di Oprah, diciamo. Era tutta questione di influenza. Il fatto è che le qualità dell’anima non erano poi tanto diverse dalle membra del corpo umano. La forma corporea presentava un certo numero di parti vestigiali, come l’appendice, i denti del giudizio e il coccige: tutti elementi inutili, nel migliore dei casi; e nel peggiore capaci di compromettere il funzionamento dell’insieme. Era così anche per le anime. Anche loro avevano della zavorra superflua, sempre d’intralcio: quei noiosi pezzetti moralisti che penzolavano come un’appendice pronta a infiammarsi. La fede, la speranza, l’amore… la prudenza, la temperanza… Tutto ciarpame inutile che riempiva il cuore di disgustosa bontà, ostacolando la pulsione innata dell’anima alla cattiveria. Il compito di un demone era di aiutare le persone a riconoscere ed esprimere la loro verità interiore senza farsi distrarre da tutta quella robaccia, quell’umanità che le traviava.

Spesso il primo libro di una serie soffre di alcuni rallentamenti che non permettono di gustarselo appieno, ed è esattamente ciò che succede con “Io voglio”, libro che diventa veramente molto bello, solo se si riesce a passare lo scoglio dei primi capitoli in cui la narrazione procede a rilento, ma che soprattutto presenta molti personaggi che non sembra abbiano niente che li leghi. Facciamo così la conoscenza di Marie- Terese, una donna che si guarda sempre le spalle, e che vive nella paura che il suo passato la raggiunga. Costretta a prostituirsi all’Iron Mask, per debiti, lì ritroviamo un gentile Trez Latimer che tenta invano di farsi spiegare la ragione che porta la ragazza a fare qualcosa che, si capisce immediatamente, non è nella sua natura. Ogni sera si offre di aiutarla, anche finanziariamente, per farle lasciare quella vita ma, per orgoglio, Marie- Terese rifiuta: già una volta si è appoggiata ad altri e la cosa non è finita bene. A sua insaputa un uomo la sta seguendo, qualcuno che per lei ha un’ossessione e che si rivelerà molto pericoloso. Oltre a lei incontriamo il ricchissimo Vin diPietro, un uomo che è riuscito a fondare un impero dal nulla. È nato povero, con due genitori sempre in lite, ma dopo la loro morte è riuscito a cambiare la sua vita. Ora non desidera altro che accumulare denaro e comprarsi le cose più belle e preziose; ed è con questo criterio che ha scelto la donna che dovrà diventare sua moglie: Devina, una donna bellissima e sensuale, che non ama, ma che gli piace ostentare al suo fianco. Tuttavia, c’è altro nel suo passato che ha tentato di nascondere in ogni modo, un dono, anzi, una maledizione che improvvisamente sembra riprendere vita: la capacità di vedere nelle persone la loro morte imminente. Per anni era riuscito a tacitare le sue visioni, ma ora tutto ciò che ha tentato di soffocare sta tornando prepotentemente alla luce.

Infine, incontriamo Adrian ed Eddie, a bordo delle loro Harley, compagni di lavoro di Jim, il nostro protagonista, che fa il carpentiere, ma che è ben altro. Scopriremo infatti, con l’andare del tempo, che Jim militava nelle Operazioni Speciali, una squadra dell’esercito da cui non esiste congedo e si parla solo di SA, IR, o CP, ovvero Servizio Attivo, in Riserva o Cassa di Pino, e i cui membri vengono usati come sicari. Jim è riuscito a essere messo in Riserva, solo perché un’informazione gli ha permesso di ricattare uno dei suoi capi, ma sa che prima o poi, qualcuno lo raggiungerà o dovrà riprendere servizio. Però tutto questo avrà ben poca importanza, poiché un incidente sul lavoro lo porterà alla morte.

Ed è da questo momento che l’azione si fa incalzante e che la trama comincia a farsi estremamente intrigante. Jim si ritrova su un prato davanti alle mura di quello che noi chiamiamo Paradiso, dove quattro angeli gli comunicano che verrà rimandato indietro perché è stato scelto per decidere le sorti dell’umanità. Avrà sette anime da salvare, sette peccati capitali da cui redimerli, e il suo primo obiettivo è proprio il suo datore di lavoro: Vin diPietro, che rappresenta l’avarizia, e Jim dovrà fare in modo che faccia la scelta giusta. Ad aiutarlo ci saranno Adrien ed Eddie, che si riveleranno due angeli molto, molto caduti, che amano il bere e le donne e si giustificano dicendo: «Siamo angeli, non santi. Cosa vuoi da noi?»

A uno a uno, i personaggi, che sembravano non avere nessun punto in comune, intrecceranno i loro destini, lasciando intravedere lo splendido arazzo che la Ward sta intessendo. Vin diPietro dovrà decidere quale delle due donne, che sono entrate nella sua vita, sia quella giusta. Jim viene a conoscenza che il nemico non è stato a guardare che lui facesse la sua mossa, ma lo ha preceduto. Tutto sembra precipitare, la resa dei conti si fa sempre più vicina e gli avvenimenti si susseguono senza pausa. Gli uomini che vengono a contatto con Marie-Terese cominciano a morire, Vin si trova accusato di aver picchiato la fidanzata e scopre che la sua anima è legata a un demone. Adrian ed Eddie si trovano di fronte un antico e potente avversario, e Jim, oltre a scoprire che anche la sua anima è messa alla prova, si rivelerà più coraggioso e altruista di quanto ha sempre creduto.

Una trama originale, una scrittura bellissima e scorrevole, che viene penalizzata solo dalla lunga introduzione, necessaria alla presentazione dei vari personaggi, che ci accompagneranno nel nostro viaggio, verso la salvezza dell’umanità. I personaggi sono davvero caratterizzati benissimo, si fanno amare e anche il demone risulta quanto mai affascinante. Quello che mi ha lasciato un minimo di perplessità e l’aver visto nel personaggio di Vin diPietro il peccato dell’avarizia, che non coincide del tutto con ciò che scopriamo durante la lettura. Vin è avido, questo è sicuro, desidera accumulare sempre più denaro, ma spende anche in maniera spropositata: compra quadri, costruisce ville immense, ha un appartamento enorme, si circonda di cose belle, compra per la fidanzata un anello da due milioni, e per un avaro questo è un atteggiamento impossibile. Ma questa è una mia considerazione personale. Tirando le somme: è una lettura molto piacevole, un libro che parte in sordina e che poi alla fine si rivela davvero bello e interessante. Questa è una serie che meritava una maggiore considerazione.

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