Recensione: Will – Serie: Men of bird’s eye vol 2 di Kat Savage
Titolo: Will
Serie: Men of bird’s eye vol 2
Autore: Kat Savage
Editore: Triskell
Genere: Romance contemporaneo
Data di uscita: 8 giugno 2022
- Hawk: Men of bird’s eye vol 1
- Will: Men of bird’s eye vol 2
Willette Archer ha un segreto… anche se alcuni non credono che sia brava a nasconderlo. Braccio destro e migliore amica del proprietario del Bird’s Eye Tattoo Studio, il suo lavoro è diventato tutto per lei, quindi trascorre le giornate a occuparsi del negozio per evitare di pensare alla sua vita amorosa deludente. Naturalmente potrebbe anche avere a che fare con la sua infatuazione che dura vent’anni per il fratello maggiore del suo migliore amico.
Derek Tanner è confuso su… praticamente tutto. Il contratto d’affitto per il suo appartamento sta per scadere, la maggior parte della sua roba è da qualche parte in deposito e il dottorino fa turni extra in ospedale perché sono a corto di personale. Quindi, sì. La sua vita è un caos.
Grazie a quelle circostanze grandiose, uscire con qualcuno è proprio fuori discussione. È riconoscente ma anche restio quando il suo fratellino gli consiglia di alloggiare per un po’ nella camera degli ospiti di Willette. Anche lui è cresciuto con Will, ma non sono mai stati così uniti… figuriamoci convivere.
Il dottor Derek non impiega molto a iniziare a vedere Will sotto una luce diversa. Gli fa pensare che forse avrebbe bisogno di farsi controllare. Will, d’altro canto, è a tanto così dal fingere di essere ferita affinché lui la tocchi. Nel momento in cui superano certi limiti e portano la loro relazione a un altro livello, Will otterrà quello che spera da quando è una ragazzina oppure la sua fantasia sarà per sempre rovinata?
Ho bisogno di un regalo che dica: “Ehi, mi piaci ma non ti amo, però ti conosco da tanto e mi sono sforzata di trovare la cosa giusta e spero che ti piaccia”. Capito il mio dilemma?
Will è segretamente innamorata di Derek fin dall’infanzia, ma è imbrigliata nella friendzone in quanto lui è il migliore amico di suo fratello.
Derek è un bravo ragazzo, divertente, serio, un medico; prova ad avere delle relazioni stabili con le ragazze ma le interrompe dopo pochi mesi, proprio prima che si facciano serie, e per questo motivo è convinto di non sapere amare.
È difficile dire come è successo. Noti qualcuno che hai visto un milione di volte. La conosci da più della metà della tua vita… hai trascorso ore infinite con lei, feste e compleanni. Ma un giorno entra in una stanza con indosso un lungo abito nero, le labbra rosse e, se vuoi trovare la forza di parlare, devi staccare gli occhi da quella pelle di pesca perfetta.
A causa di una serie di imprevisti, quando i due ragazzi si trovano a convivere temporaneamente, Derek si accorge di provare interesse per Will e le propone di uscire insieme per vedere come va. Non cerca un rapporto occasionale, ma visto che la loro amicizia funziona così bene, potrebbe essere piacevole aggiungere qualche ingrediente in più. Nessun impegno, solo un po’ di divertimento, non parla mai neppure di sentimenti.
Will naturalmente accetta, mettendo in conto che potrebbe spezzarle il cuore definitivamente, ma è un’occasione che non può permettersi di perdere. Sa però che è troppo presto per parlargli dei suoi sentimenti, e non vuole affrettare le cose, anche perché è certa che troppa pressione potrebbe spaventarlo e farlo scappare.
Le scene di sesso sono poche e velate anche nella terminologia. Perfino la coppia stessa preferisce dare priorità al romanticismo e conoscersi in modo platonico, rimandando gli incontri passionali a un secondo momento.
«Sogni d’oro,» mi dice e adesso la sua voce è più vicina al mio orecchio. Poi sento le labbra che mi sfiorano le tempie. Le labbra di Derek. «Aspetta,» dico. «Non sono pronta.» «Pronta per cosa?» domanda. «Per addormentarmi,» sussurro. «Perché no?» chiede. Sospiro, accoccolandomi al suo fianco. «Perché è piacevole. E non sto nemmeno sognando. E voglio che duri ancora.»
Le caratterizzazioni dei protagonisti non mi sono entrate esattamente sottopelle. Will è terrorizzata che la verità venga fuori, e rimane una figura insicura e chiusa. Derek, invece, a prima vista pare un principe azzurro (generoso, divertente, positivo, senza paranoie), ma mi ha dato anche la sensazione di essere troppo leggero, e di non saper dare peso alle emozioni. Sì, la parola “amore” lo fa rabbrividire e il timore di Will, anche se sembra esagerato, si rivelerà essere premonitore, ma la sua reazione è anomala: non mostra di essere terrorizzato dalle emozioni forti e non scopriremo che nasconde grandi traumi da superare… è come se per lui fosse un concetto difficile da comprendere: ritiene di non essere capace di innamorarsi delle persone, quindi di non poter ricambiare il sentimento di Will, e di doverla lasciare per rispetto dei suoi sentimenti (un ossimoro, insomma).
Non la amo. Non intendo essere cattivo… è tutto così nuovo. Ho sempre voluto bene a Willette, ma non mi sono mai innamorato di lei. Ci ho sempre tenuto a lei. Ma un amore in senso romantico? Non siamo ancora a quel punto.
La storia a questo punto potrebbe iniziare a farsi interessante e mostrare l’evoluzione di Derek e la sua presa di coscienza di essere innamorato… ma non è questo lo sviluppo. La discesa dal climax viene raggiunta in modo piuttosto rapido, affrettato e tutt’altro che sofferto, per dirigersi verso un epilogo fiabesco senza altri scossoni, e anzi con un dispiegamento di rose e fiori abbastanza stucchevole.
Una trama, quindi, che non indugia sui momenti di lontananza che porterebbero ulteriore pathos, ma che cerca di appagare i palati più dolci, desiderosi di romanticismo senza angst.
E la mia fantasia si sta avverando. Certo, nei miei sogni lui giocava al dottore, ma non ne avevo mai davvero bisogno. Quasi. Quando lui posiziona il mio piede sulla sua coscia, la mia mente precipita in un posto davvero oscuro e delizioso. Tampona la ferita usando una specie di garza ampia e poi la piega, provando a fermare il sangue che continua a gocciolare sulla gamba. Le dita sfiorano la pelle sulle curve delicate, inviandomi ondate di piacere nelle parti intime. Per un minuto circa sono piuttosto sicura di non respirare, ma provo a rilasciare l’aria senza destare sospetti dal momento che sono quasi sul punto di strozzarmi. Ansimerei se fosse un gesto accettato in società.
Come nota finale, ammetto di non amare particolarmente la narrazione è in prima persona, con tratti un po’ da diario personale che tendono a rallentare troppo il ritmo narrativo, dilungandosi su piccole minuzie o aspetti quotidiani. Alcune scelte mi sono sembrate poco logiche è un po’ cliché (portare una ragazza in abito da sera al primo appuntamento a donare regali in un reparto pediatrico?) ma ho apprezzato lo sforzo per cercare di delineare un maggiore spessore nei personaggi.
Sbuffo e poi lo ringrazio. Non mi piace molto quando la gente mi compra qualcosa senza un’occasione speciale. Mi mette a disagio. E quel gesto gentile di Derek è quasi insopportabile. Non mi piace. O forse il problema è che mi piace troppo. La parola “Pericolo” mi lampeggia nella mente con enormi lettere rosse al neon. Non ho bisogno di altri particolari di lui da adorare. Non ho nemmeno bisogno di un’altra ragione da aggiungere alla lista dei motivi per cui lo amo. Eppure eccolo qui, a darmi un altro motivo per farmi fremere.