Recensione: Zercy – Serie: The Nira Chronicles #2 di Kora Knight
Titolo: Zercy
Serie: The Nira Chronicles #2
Autrice: Kora Knight
Editore: Quixote Edizioni
Genere: Fantasy erotico, MM
Target + 18
Data di pubblicazione: 13 febbraio 2023
- Kríe Captivity qui la Recensione
- Zercy
Un atterraggio d’emergenza. Un pianeta sconosciuto. Un’inattesa prigionia dalle caratteristiche tremendamente erotiche. Proprio quando il capitano Alec Hamlin crede che le cose non possano farsi più assurde, il suo team viene venduto al potente sovrano dei loro rapitori. Re Zercy dei Kríe, governatore della più formidabile specie del pianeta. E lui stesso è imponente. Regale, impressionante. Troppo affascinante e selvaggio per i gusti di Alec. Dall’istante in cui ha posato gli occhi su di lui ha capito che il Kríe era un grosso problema e che era meglio stargli alla larga.
Ma quando Zercy sceglie Alec come suo cucciolo personale, tutti i piani di schivare le attenzioni del maschio vanno a rotoli.
Alec è costretto a passare ogni sera in compagnia del fascinoso re e ogni notte nel suo letto. Alla sua mercé, ed entra in conflitto con se stesso. Perché più Alec impara a conoscere Zercy e più comprende due cose: il re dei Kríe è ferito, instabile, forse folle e pericoloso, ma sotto a tutto quel tormento che lo agita è buono. Buono e sincero, con un’anima bella, per quanto triste. Alec fa di tutto per ignorare queste scoperte: non può innamorarsi di Zercy.
Zercy è il nemico e questo significa che Alec deve andarsene da lì prima che sia troppo tardi. Prima che le emozioni soverchino la logica e prendano il sopravvento…
Care Fenici, il primo libro di questa serie, che ho adorato, aveva suppergiù 150 pagine, questo ne ha 661… pensate che sia stato difficile da leggere e magari lungo? Assolutamente no, anzi, credo di non aver mai riso tanto in vita mia. L’ho adorato, tanto che l’ho riletto una seconda volta e mi sa che a breve ci sarà una terza. È talmente assurdo e strampalato, ma così ben giocato, da non riuscire a farmi staccare dalle pagine. Un terzo libro deve esserci per forza!
Prima di parlarvi del contenuto, sarà bene che vi informi che è presente del sesso non consensuale, o meglio, degli etero che per vie traverse, in realtà solo posteriori, smettono di esserlo.
Nel precedente volume Alec e la sua squadra, dopo essere atterrati sul pianeta dei Kríe ed essere stati imprigionati da un gruppo di mercenari e scopati ripetutamente, vengono venduti dagli stessi al re Zercy senza pensarci due volte. Solo Noah, uno degli scienziati, baciando il suo aguzzino riesce in qualche modo a entrargli nel cuore, ma ormai è tardi. Per riavere indietro qualche prigioniero, i mercenari dovranno portare altri umani, per fortuna stanno arrivando i soccorsi.
Nel frattempo il Re dei Krie, Zercy, si invaghisce di Alec e lo eleva a status di cucciolo personale, obbligandolo a giacere nel suo letto e a indossare un collare con tanto di guinzaglio. Mentre i compagni di squadra vengono rinchiusi nel castello, con letti comodi e cibo a volontà, e obbligati a sottostare a diversi giochi particolari. Il sesso a corte è prassi ma viene trattato come un atto consensuale, pertanto nemmeno Alec viene obbligato a farlo se non vuole. Vi ricordo che sul pianeta non esistono le donne, quindi la procreazione avviene per una via strana che concerne un albero, o meglio una dea Nira, sotto forma di pianta. Lo so è un gran casino da spiegare, quindi se non vi spiace passo oltre, ve lo lascio capire da sole.
Alec, nonostante non venga obbligato in alcun modo a ricevere il membro di Zercy in qualche maniera, ne è conquistato e in lui si instilla un nuovo sentimento rendendolo confuso, ma il dovere di scappare e portare in salvo la squadra lo mantengono sempre vigile. Zercy, d’altro canto, comincia a provare per Alec sentimenti sempre più importanti, ma una profonda preoccupazione lo sovrasta: il suo popolo sta morendo a causa di un traditore che ha avvelenato l’albero sacro e quindi Nira sta per perire e con lei non ci saranno più nascite, quindi niente nuovi Kríe. Un bel casino! Tutti cercano di aiutare la pianta ma nessun rimedio è efficace, tranne…
“Alec si grattò una guancia. << Sì, ecco… bè, questa mattina hanno fatto una scoperta che potrebbe essere clamorosa e decisiva.>> Il team lo fissò impaziente. << Dai sputa il rospo>> disse Jamis con un sorriso. Noah sbatté le palpebre. <<La cura è lo sperma?>> Alec fece una risatina amara e si passò una mano tra i capelli. <<Non so se sia la cura, ma sembra quantomeno essere d’aiuto. Ha fermato la progressione della malattia durante la notte dei punti in cui è venuto a contatto con le radici di Nira>>. Zaden si immobilizzò. <<Hanno messo dello sperma sul loro albero sacro?>> <<Non… esattamente>>. Abbassò il viso verso il calice che stringeva tra le mani e rivelò la verità. <<Io l’ho messo lì. Era mio>>. Chet si ritrasse con una smorfia. <<Ma che cazzo… hai schizzato sulla sacra madre dei Krie? Cristo, amico, non mi sembra davvero il caso.>>”
Per quanto non ami le citazioni, per evitare il ban della mia editor ho preferito citarvi direttamente il pezzo incriminante. Da qui in poi gli umani diventano importanti, davvero indispensabili, o meglio lo è il loro sperma. Tutti si prestano e diventa ben chiaro che Zercy non considera più Alec come un cucciolo ma come un compagno. Si potrebbe tranquillamente parlare di amore se non fosse che Alec vorrebbe essere un po’ più attivo ma le sue scarse dimensioni non soddisfano il re.
Spesso quando si naviga sul web si trovano rimedi casalinghi, e del tutto inefficaci, per allungare le dimensioni del pene maschile; bé, i Kríe hanno trovato il modo e in poco tempo il capitano si ritrova con un anaconda tra le gambe, adatto a dare piacere al suo re. Ma per quanto le cose sembrano idilliache, la squadra di soccorso arriva e, pur ritrovandosi alle prese con bestie feroci e pericoli di ogni sorta, riesce a stringere solide alleanze per aiutare il team di ricerca a scappare. Ben presto Alec deve compiere una scelta: fare il proprio dovere e tornare tra le sue amate stelle o cedere all’amore?
Se non vi ho ancora convinte mi spiace, la narrazione è bollente e per quanto la trama si sia adattata a un linguaggio spinto, duro e a volte imbarazzante, io l’ho trovata spettacolare. Non si può di certo pretendere la perfezione, stiamo parlando di un fantasy erotico, ma è un vero gioiellino che assicura qualche pomeriggio pieno di risate!
Buona lettura!