Recensione:Guardami di Theresa Mellville

Firenze, 1746. Dodici nobili giovinette stanno per lasciare l’educatorio religioso di Sant’Onofrio e cominciare una nuova vita. Tra loro c’è Gemma di Monfalco, prossima alle nozze con il marchese Rigamonti, matrimonio convenuto tra famiglie legate da sostanziosi affari. Ma il destino si mette di traverso. A Sant’Onofrio, durante la pubblica cerimonia del commiato, Gemma si esibisce in un assolo da soprano, e il barone Federigo Malaspina, amante della musica, resta incantato. Malgrado ciò, Federigo sfugge la ragazza, sembra perfino evitare di guardarla…

Guardami è un piccolo racconto ambientato nella Firenze del 1746, una storia d’amore che nasce grazie alla splendida voce della protagonista, una giovane destinata a un matrimonio con un ricco nobile per decisione del padre.

Nel chiostro del convento dove è stata educata sin da bambina Gemma conquista con il

suo canto il nobile barone Federigo Malaspina, afflitto dalla più brutta delle maledizioni: la cecità.

Questo amore nato nel buio sarà un faro nella vita di entrambi i protagonisti.

Non voglio raccontare troppo perché il racconto è breve e sarebbe un peccato rovinare la sorpresa, vi dico solamente care Fenici, che la scoperta di questa autrice è stata una novità davvero deliziosa.

L’atmosfera che permea le sue pagine, il romanticismo d’altri tempi e la scrittura forbita senza essere stucchevole conquistano nel profondo.

Davvero bello.