Recensione:”I cospiratori di Venezia” di Alex Connor
Titolo: I cospiratori di Venezia
Autore: Alex Connor
Editore:Newton Compton Editori
Genere:Thriller
Data di pubblicazione: il 3 Settembre 2020
I Lupi di Venezia Series
Un grande thriller storico
Tra le calli della Serenissima, i Lupi di Venezia sono di nuovo a caccia…
Venezia, XVI secolo.
Marco Gianetti, l’assistente di bottega del celebre Tintoretto, deve fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni. Corrotto dallo scrittore Pietro Aretino, al cui ricatto ha piegato il suo volere, è ormai odiato dagli ebrei del ghetto, che lo incolpano di un crimine atroce. Più passa il tempo e più Gianetti si convince che il denaro sia un subdolo alleato: invece di proteggerlo, ha messo in pericolo la sua vita. Ma mentre si appresta a fare i conti con la propria coscienza, una serie di brutali delitti sconvolge la città. Una delle vittime è la f glia dello speziale olandese Nathaniel der Witt, che non riesce a darsi pace per la sua morte e decide così di indagare per scoprire la verità. La sua indagine lo metterà sulle tracce di personaggi come Tintoretto; ma anche Adamo Battista, una spia; la cortigiana Tita Boldini; il mercante francese Lauret e la donna più desiderata di Venezia, Caterina Zucca. I Lupi di Venezia sono di nuovo a caccia…
Benvenute care Fenici, le calli di Venezia saranno il teatro degli eventi scabrosi narrati in questo libro: cruenti omicidi di giovani donne dove si aggirano quattro lupi in cui Marco Gianetti, nobile veneziano, è soltanto una pedina mossa da un abile burattinaio.
Pietro Aretino muove le fila di numerose persone tenendo tra le mani la vita della Serenissima Repubblica. Primo ruffiano della città, ha in suo potere ogni genere d’individuo traendo piacere dalle umiliazioni inferte a chiunque lo circondi diffondendo dissolutezza e corruzione a macchia d’olio. Alle sue dipendenze il famigerato Adamo Battista, spia e mercenario. Marco custodisce un doloroso segreto: Bastardo di nascita, non è il vero erede dei titoli e della fortuna della famiglia di suo padre. L’Aretino attraverso i suoi sotterfugi riesce a mettere l’uomo primo in linea di successione; da quel momento in poi l’anima di Gianetti appartiene al fosco poeta che, giorno dopo giorno, si diletta a infierire su di lui. A scoperchiare questo calderone demoniaco è l’olandese Barent Der Witt che, per scoprire la verità sull’omicidio di sua figlia, indaga per i vicoli e i canali allo scopo di scoprire l’identità dei quattro lupi di Venezia. Tra inganni e sotterfugi, crudeli uccisioni e misteri esoterici la vita della città va avanti nascondendo ai nostri occhi l’orribile verità.
Un libro che mi ha convinto per più di un motivo. Innanzitutto mi è piaciuto molto il coinvolgimento di artisti famosi, come il Tintoretto o Tiziano, descrivendo situazioni nelle quali viene messo in risalto il loro spirito di competizione. Fino all’ultima pagina sono rimasta con il fiato sospeso, profondamente rapita dalle vicende dell’olandese che prova in ogni modo a portare alla luce la verità. Affascinante la storia del Ritratto delle lacrime nel quale viene rappresentata una delle fanciulle uccise che, senza alcuna spiegazione logica, versa lacrime vere nella vigilia della sua uccisione. Insomma, una storia ricolma di scomode realtà e piccanti segreti che porteranno il nostro Der Witt sempre più vicino a una nuova versione della verità aiutato da alcuni sostenitori d’eccezione come la cortigiana Caterina, sua amica di vecchia data.
Un thriller e un giallo ma anche una storia che nasconde delle morali incoraggiando il lettore a mantenere una retta via per non incorrere nelle ire dei punitori della città. Una città che, alla fine del 1500, è ancora confusa e persa nel clamore del lusso e del potere sotto il gioco di un doge debole e di un edonista carico di rancore.
Fuggite e tremate, i lupi sono ormai liberi e cercano ansiosi la loro preda.
A presto fenicette e buona lettura.