Recensione:King (Midnight Mayhem Edizione Italiana Vol. 1) di Amo Jones
Titolo:King
Autore:Amo Jones
Editore:Virgibooks
Genere:Erotico
Serie:Midnight Mayem vol.1
Data di pubblicazione:31 Ottobre 2021
“IL MONDO NON E’ PRONTO PER AMO JONES”. QUESTO HANNO DETTO DI LEI. ED E’ PER QUESTO CHE NOI SIAMO FIERI DI OFFRIRVI UNA AUTRICE BESTSELLER DI USATODAY E WALL ST. JOURNAL FRA LE PIU’ DARK E POTENTI CHE VI CAPITERA’ MAI DI INCONTRARE.
Benvenuti a Midnight Mayhem. Non siamo un circo, non siamo un luna park, e l’unica cosa che dovreste temere di perdere stasera… è la vostra salute mentale.
Il mio nome è Dove Hendry.
Il mio è Kingston Axton.
Sono stata catturata dalle tenebre.
Lei appartiene a noi dalla notte dei tempi…
Sono stata addestrata per far parte del Midnight Mayhem. Non ho mai avuto alcuna scelta.
Lei non è solo entrata a far parte del nostro mondo. Questo mondo è sempre stato il suo, anche se lei non lo sa…
I quattro Fratelli Kiznitch mi odiano, e King mi detesta più di tutti loro. Eppure, non mi lasciano andare…
Attenta, Little Bird. Sei stata avvisata molto tempo fa…
Giochetti mentali.
Prove estreme.
Inganno.
Potere.
Per anni sono stata perseguitata da un’Ombra. I suoi respiri hanno soffiato sulle mie notti… le sue mani hanno accarezzato i miei incubi. Quando sono stata portata al Midnight Mayhem, l’Ombra è svanita. Ma non riesco a smettere di interrogarmi sulla sua identità…
Non dovrà interrogarsi ancora a lungo.
Ormai Amo Jones non necessita di molte presentazioni. L’avete conosciuta con “Sicko”. Pensate di aver capito tutto di lei? Pensate di non aver capito ancora nulla?
Bene.
Perché Amo Jones sta per tornare con una dilogia DARK romance che ribalterà ogni vostra certezza!
Questo è il primo volume della serie “Midnight Mayhem” dell’autrice bestseller di UsaToday e Wall St. Journal. Il secondo volume, “Kill”, sarà disponibile dal 1 gennaio 2022 (preorder attivo).
Vi ricordiamo che, della stessa autrice, è già disponibile lo standalone “Sicko”, il Dark romance più dibattuto degli ultimi tempi!
ATTENZIONE: questo libro contiene scene di sesso esplicite e tratta tematiche di abuso e violenza, fisica e mentale, che potrebbero disturbare alcune tipologie di lettori.
Mi schiarisco la gola. Non l’avevo mai visto ghignare, e adesso vorrei che non l’avesse fatto. È letale, qualcosa che immagineresti nei tuoi incubi. L’unica differenza fra lui ed il mostro che ti aspetta in quegli incubi, quando chiudi gli occhi, è che Kingston ha le sembianze di tutto ciò che hai sempre desiderato.
Inizio con il grandissimo difetto di questa lettura: purtroppo la traduzione fa rabbrividire i denti, dal momento che si confondono tutti i congiuntivi e condizionali. E qui potrei già fermarmi. Ma nel caso qualcuno preferisca leggere in lingua originale procedo nel commentare la trama.
Scatta qualcosa, quando qualcuno si approfitta di te. È come se si prendano una parte della tua umanità e lo rimpiazzino col loro odore.
La storia è piuttosto inquietante, anomala, si incasella a metà strada tra dark, mafia, Motor Club e music romance.
I toni, soprattutto nella prima parte, sono cupi, ricchi di suspense e violenza, e l’ambientazione è molto particolare: un circo per adulti gestito da famiglie romene intrallazzate anche con la mafia.
Kill fa spallucce. “Ti risulta difficile credere che io non voglia che tu ti faccia del male?” “Sì,” rispondo immediatamente. “Perché voi ragazzi mi avete tenuta chiusa a chiave in una cella per un’intera settimana. Quindi sì, mi risulta difficile crederlo.” Killian scoppia a ridere. “Beh, cerca di ricordartelo la prossima volta che infilerai la tua lingua in gola al diavolo.” Continua a ridacchiare. “Tutto ciò che c’è di minaccioso sa di miele.”
La protagonista (dal nome molto particolare: Dove) rimane orfana da piccola per l’omicidio dei suoi genitori; da quel momento viene pedinata e seguita da qualcuno, che in momenti improvvisi le si mostra con un cappuccio (lei lo soprannomina L’Ombra) in modo da mantenere vivo il senso di oppressione e la paura. Finché a un certo punto viene rapita del tutto.
“Uccellino.” King interrompe i miei sogni felici ad occhi aperti. Me lo trovo che mi sta guardando dritta in faccia, appoggiato al bancone. “Se continui a guardarmi così, finiremo entrambi stecchiti.” Ridacchio. La profondità delle sue parole non si è ancora del tutto sedimentata.
Dove ci mette un po’ a capire cosa le sta succedendo, in cosa viene inserita, l’unico punto chiaro da subito è il forte magnetismo carnale che prova nei confronti di King, uno dei quattro fratelli che si trovano in un ruolo predominante nella gerarchia del circo, a cui si accede in base alla linea di sangue. Anche le nuove reclute sono ammesse grazie al prestigio della famiglia a cui appartengono. L’unica cosa che non è chiara e che rimarrà un mistero fino alla fine è cosa c’entri Dove in tutto questo e perché sia così adatta a salire sul palco, ballare, esporsi e manifestare la sua sensualità davanti a un pubblico.
La musica ha preso il sopravvento, ed il sangue mi sta pompando a ritmo. È ipnotico, e velenoso, ma ho voglia di ingoiarlo e poi darlo in pasto a King. Quando comincia a cantare il coro, agito i fianchi, mentre mi infilo le mani sotto la maglietta: me la sfilo lentamente da sopra la testa, così rimango con indosso solo il mio reggiseno sportivo ed i miei pantaloni della tuta. Kingston dà un calcio a qualcuno che ha a fianco, ma i suoi occhi restano nei miei. Siamo solo lui ed io, quando l’energia che trasuda da entrambi risucchia tutti gli altri in un vortice oscuro. Potrebbe essere un momento quasi intimo, se lui non volesse uccidermi. L’intimità è come quando commetti un omicidio. Entrambi ti fanno battere il cuore all’impazzata e ti fanno sudare i palmi, lasciandoti i pensieri in subbuglio. Ma, quando hai finito, ti rimangono sulle mani i resti dell’anima o il sangue di qualcun altro.
Nonostante entrambi si oppongano alla cosa, Dove e King avvertono da subito un riconoscimento a pelle, un’attrazione fortissima, un senso di appartenenza uno per l’altra. Se è chiaro il motivo per cui Dove si sente in conflitto con questi sentimenti, dovremo invece attendere il finale per conoscere meglio la storia di King e i motivi per cui la odia così tanto, per giustificare i suoi infiniti tira e molla, nonché per intuire chi sia davvero il cattivo. Solo allora potremo capire finalmente come tutti i pezzi del puzzle vadano sistemati. La rivelazione sarà spettacolare, la trama nasconde un mistero intricato, che rende davvero unico il legame tra i due ragazzi.
La sua voce è come seta, abbastanza soave da accarezzare, ma sufficientemente vigorosa da stringersi attorno alla mia gola e soffocarmi. Prima che faccia in tempo a formulare un qualunque altro pensiero, la sua morsa attorno al mio braccio si rinsalda, e lui mi strattona in avanti, verso la porta aperta della cella.
Il livello di suspense è piuttosto alto, come anche l’inquietudine che mette tutta questa situazione. Rimane un bel mistero quello che è successo in passato e il motivo per cui tutti odiano Dove, oltre al coinvolgimento delle famiglie d’origine.
Un po’ disturbante anche la forma di potere/supremazia/malignità/mistero che muove queste persone (per questo l’ho assimilato alle dinamiche da motor club), anche se man mano che si procede nella lettura sembra di riuscire a incasellare meglio i loro comportamenti e a giustificarli in qualche modo. È da dire che nel mistero si infila anche una sottile vena paranormale che calza molto bene con le abilità di chi lavora in un circo.
Bene, se tutto ciò vi ha incuriosito e quasi convinti a leggere la versione inglese del libro, dovreste considerare però anche qualche aspetto negativo.
È comprensibile come mai vi sia tutta questa ambiguità sul Midnight Mayhem e perché si giochi tanto sull’opacità delle azioni che vi si svolgono all’interno: il muoversi alla cieca, senza sapere se si tratta di un dark che finisce nel sangue e nella violenza oppure di un romance che troverà un lieto fine è un aspetto intrigante della lettura. Eppure questo lascia dei buchi nella coerenza interna. Ad esempio ci chiediamo come mai Dove, se davvero si sente in pericolo, non sfrutti i soldi, il telefono e la libertà di cui gode per scappare. Su altre incoerenze apparenti invece si dovrà avere fede e attendere la spiegazione finale, se non avete un intuito così acuto da poter ricostruire i fatti da soli.
“Dammi il tuo dolore, Dove,” mi sussurra nei capelli. “Dammelo tutto quanto.” “Perché…” Tremo, premendomi ancora più forte contro di lui. “Per alleviare il mio.”
E poi c’è un’incoerenza caratteriale che mi ha disturbata particolarmente perché si scontra con la mia personale crociata contro la normalizzazione dell’alcolismo giovanile.
Dove è una ballerina, ha un corpo atletico che cura in modo sano; è una ragazza equilibrata che afferma di non bere a sproposito o quando non le va, solo perché spinta dalla compagnia, dalla disperazione o dal trovarsi a feste o roba simile. Personalmente, quando ho letto le sue risposte agli inviti a ubriacarsi per divertimento ho fatto una Ola, applaudendo al primo romanzo che rifiuta l’alcolismo come forma di divertimento o rifugio per i problemi.
Eppure dopo poche pagine questo comportamento cambia del tutto, Dove inizia ad agire come qualsiasi stereotipo di ragazza dei giorni nostri, che beve fino a perdere coscienza e accetta drink dagli sconosciuti. Un cambio di personalità bello e buono, come se il fatto che lei non volesse abusare di alcol fosse l’anomalia.
Non voglio fare un pippone su questo, ma mi ha visceralmente infastidita questo rovesciare un atteggiamento maturo verso uno che le giovani lettrici non dovrebbero trovare così abituale e carico di significati positivi.
King è un male per qualunque donna cammini su questo pianeta. Ha un viso realizzato alla perfezione, un corpo costruito ricavato dall’acciaio, ma non è questo il motivo per cui è puro veleno. King è tutto quello che ti è stato insegnato a temere quand’eri bambina. È l’incubo peggiore di tuo padre, ed il sogno eccitato di tua madre. Si muove con sicurezza, e pericolo. Il suo sorriso malvagio è una cosa, ma il modo in cui ti scarica un’altra.
Complessivamente è una storia diversa dal comune, intrigante, che funziona nel suo aspetto di mistero, di intrigo, passionale, e anche di ambientazione. Si sarebbe potuto giocare di più sulla caratterizzazione gitana, allontanando dai richiami al retaggio mafioso e ai gruppi di motociclisti grazie a una maggiore connotazione delle tradizioni culturali della famiglia rumena. E si sarebbe potuto anche fare molto di più per capire meglio dove si collocano le scene, se dentro o fuori dal campo, in modo da comprendere come mai le persone rapite non fuggono.
Per il resto è una buona storia dark che si trasforma presto in una passionale e contrastata, infilando anche del romanticismo. Quindi, al netto di tutti i problemi descritti, primo fra tutti la cattiva traduzione, è una bella lettura che avrebbe meritato un giudizio più alto.
Provo a lottare contro il mio istinto e a non soffermarmi con troppa attenzione su quello che sta facendo o su cosa sta puntando lo sguardo. Fallisco, tuttavia, perché ha i capelli morbidi e tutti scompigliati, perché ha le guance leggermente arrossate per l’alcol, e per il suo corpo. […] “Stai dando una bella occhiata?” mi domanda, passandomi accanto per andare a mettere il suo bicchiere nel lavandino. “Mi sto cominciando a stufare di te che mi scopi con gli occhi, uccellino. Potrei decidere di scoprire se quegli occhi siano in grado di reggere le scommesse che stanno lanciando.”