Recensione:La compagnia degli enigmisti di Samuel Bur

In una magione del Bedfordshire che ha visto giorni migliori, di proprietà della celebre enigmista Philippa Allsbrook, un eccentrico gruppo composto da sciaradisti e sciaradiste, creatori e creatrici di rebus e labirinti, enigmisti ed enigmiste per lo più ottuagenari trascorre la propria esistenza ideando e risolvendo rompicapi. Le loro menti sono le più acute e affinate d’Inghilterra, eppure c’è un segreto che nemmeno i soci della Compagnia conoscono, un segreto che Philippa, sul letto di morte, affida a Clayton Stumper, il giovane uomo che lei stessa, un giorno di venticinque anni prima, ha trovato abbandonato in fasce fuori dalla porta della villa. Clay, allevato dai più brillanti geni del secolo scorso, si veste come un uomo d’altri tempi, beve sherry e non sa niente delle proprie origini. Ma, forse, il fitto mistero che ammanta il suo passato può trovare una soluzione grazie alla curiosa scatola che Philippa gli ha lasciato in eredità. Aiutato dalla bislacca quanto astuta Compagnia, Clayton (e con lui il lettore) cercherà di decifrare gli indizi contenuti nel cofanetto in un viaggio fra labirinti e rompicapi che, forse, lo porteranno a sciogliere l’enigma più difficile di tutti, quello che riguarda chi siamo veramente.

Questa novità editoriale è presentata come un giallo, ma l’impressione che se ne ricava è, invece, una via di mezzo tra un romanzo di formazione e una biografia intimistica di una donna alla ricerca di uno scopo nella vita e di un giovane che vuole capire da dove viene e cosa vuole diventare.

Il contorno è una curiosa cricca di uomini e donne uniti da una grande passione per l’enigmistica in tutte le sue forme ed espressioni.

Pippa è una donna intelligente, single, che sotto uno pseudonimo pubblica settimanalmente cruciverba su una nota rivista britannica.

Un giorno decide di creare un gruppo di appassionati uniti nel suo medesimo interesse: un crittografo, una nota inventrice di anagrammi, un creatore di labirinti, un pittore di puzzle e altri. Questo strampalato club si trasforma ben presto in una comune che sostiene tutte queste persone sole che condividono tutto e si pongono l’obiettivo di guadagnare grazie alle loro abilità.

I primi tempi sembra andare tutto per il meglio tanto da spingerli a stabilirsi in una splendida casa di campagna che un tempo era appartenuta alla famiglia di Pippa, una dimora che, purtroppo, richiede tanta manutenzione…

E nel mentre di tutte le disavventure di questo strampalato gruppo seguiamo nei pov alternati la storia di Clayton Stumper, un giovanotto che, figlio adottivo della nostra protagonista è alla ricerca delle sue origini e per farlo seguirà le tracce che Pippa, ormai deceduta, gli lascerà proprio come un vero rompicapo.

Storia originale, scritta con uno stile asciutto e scorrevole in cui si ravvedono tracce del più puro humour britannico, e che presenta innumerevoli spunti di riflettere che lo rendono non solamente una lettura di evasione.

Mi piace pensare che in ciascuno dei personaggi del romanzo, perfettamente studiati e incastrati nel grande affresco della storia, l’autore abbia voluto inserire un pò delle sue catteristiche.

Se state scegliendo un bel volume da mettere in valigia questo fa senz’altro al caso vostro.