Recensione:La corte di rose e spine di Sarah J. Maas( A Court of Thorns and Roses #1 )
Care fenici,Dada vi racconta La corte di rose e spine di Sarah J.Maas un fantasy nuovo e molto interessante!
«Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell’istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l’arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.»
Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L’animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e, secondo la legge «ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita», lei deve morire.
Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l’allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente.
Quando poi un’ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo.
“«Risolvilo Feyre, e il tuo Signore Supremo e tutta la sua corte potranno andarsene con la mia benedizione. Vediamo se sei veramente intelligente abbastanza da meritarti uno della nostra specie». I suoi occhi neri brillarono, cercai di mantenere la mente più lucida possibile mentre parlava. Alcuni mi cercano per una vita intera, senza incontrarmi mai, e bacio tutti tranne quelli che mi calpestano sotto i loro piedi ingrati. A volte sembro preferire gli intelligenti e i giusti, ma benedico tutti coloro coraggiosi abbastanza da osare. Generalmente sono delicato e dolce, ma se vengo deriso divento una bestia difficile da sconfiggere. Poiché ogni mio colpo è potente, quando uccido lo faccio lentamente…”
Bentornate, Fenici!
Oggi sono lieta di parlarvi della serie A Court of Thorns and Roses di Sarah J. Maas il cui primo volume, intitolato La corte di rose e spine, è stato pubblicato nel nostro Paese dalla Mondadori.
In un mondo in cui non si venera più alcun dio e in cui umani ed esseri fatati vivono separati da un labile confine creato dopo la grande guerra, sopravvivere è difficile, soprattutto per la nostra protagonista, Feyre. Tenace e combattiva, la nostra cacciatrice porta sulle spalle il peso della sopravvivenza della sua famiglia, per sfamare la quale è costretta a spingersi nei boschi ed esporsi al rischio di essere attaccata da feroci animali, appartenenti non sempre al regno umano. È proprio per aver cacciato e ucciso un membro di una delle corti fatate, quella di primavera, che Feyre è costretta ad abbandonare tutti e trasferirsi a Prithyan.
Tamlin, è il Signore Supremo di quella corte. Conturbante e dell’animo nobile, è uno di quei personaggi che ti ritrovi ad amare senza accorgertene ed è questo che accade alla nostra Feyre. Ma la pace non sembra voler regnare su Prithyan: una terribile “maledizione” incombe, infatti, sulla corte di primavera e su tutte le altre corti e Feyre sarà la chiave per spezzarla.
Nella costellazione di personaggi nati dalla penna della Maas, non è Tamlin quello che più ho amato, ma Rhysand. Signore Supremo della corte della notte, Rhys è uno di quei personaggi oscuri che rapiscono il cuore delle lettrici, un ammasso di ombre con rare pennellate di luce. Se Tamlin è affidabilità e dolcezza, Rhys è pericolo e torbida passione. Confesso che la mia speranza è quella di vedere questo personaggio conquistare la nostra eroina nei prossimi volumi.
La corte di rose e spine è indubbiamente un libro dalla sinossi accattivante per gli amanti del romanzo fantasy, a cui ho deciso di dare quattro stelline e mezzo, avvertendo però i futuri lettori che è stata soprattutto la seconda metà del libro a farmi propendere per un giudizio così positivo.
Ho trovato, infatti, la parte iniziale estremamente lenta, poco fluida, poco coinvolgente e tale che, confrontandola con la parte restante, si ha quasi l’impressione che sia stata scritta da due persone diverse.
Per fortuna ho deciso di non abbandonare la lettura, perché poi le cose si sono fatte davvero interessanti: la storia scorre tenendo il lettore incollato alle pagine, i segreti si svelano e ogni tassello del puzzle si ricompone, creando seducenti premesse per il prossimo volume della serie. Quindi portate pazienza nella lettura perché sarete ripagati!