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Recensione:”Regina delle ombre” di Sarah J. Maas Il Trono di Ghiaccio #4

 

 

Ancora una volta nascosta sotto il suo manto da assassina, Celaena è tornata a Rithfold, ma non è più una schiava. Ora è Aelin Ashryver Galathynius, Regina di Terrasen. Tuttavia, prima di riprendere il trono che le spetta, dovrà ancora combattere: scavare tra i ricordi più dolorosi, battersi per la sopravvivenza e lottare contro una passione che potrebbe consumarla. E soprattutto si troverà nuovamente di fronte al suo vecchio padrone, il Re degli Assassini. Pronta a reclamare vendetta.

(Fonte trama Amazon)

 

 

“Era giunto il momento. Un respiro, un altro. Lei era l’erede di fuoco. Lei era fuoco, e luce, e cenere, e ambra. Lei era Aelin cuore di fuoco, e non si piegava davanti a niente e nessuno, salvo la corona che era sua per diritto di sangue, di sopravvivenza e di trionfo.”

Bentornate Fenici! Intrighi, tradimenti, magia e amore. Questi sono gli ingredienti del quarto volume della serie Il Trono di Ghiaccio.

Con Regina delle ombre, la Maas, riporta il lettore a Rithfold, dove la nostra Aelin torna per salvare suo cugino Aedion, condannato a morte dal re di Adarlan, e per liberare Dorian dal giogo del malvagio padre. L’ex Paladina ha ormai accettato la sua identità ed è disposta a rivendicare il titolo di regina di Terrasen, ma far ritorno nel luogo in cui la magia è ormai scomparsa la costringe ad allearsi con Arobyn Hamel, il Re degli Assassini, l’uomo che l’ha addestrata a diventare ciò che è, ma che al contempo è colpevole della morte della prima persona che Aelin ha amato, Sam.

Ma la futura regina è scaltra, e grazie all’intervento di vecchi amici e di alleati insperati, riuscirà a chiudere finalmente i conti con il proprio passato.

In questo capitolo della serie troviamo vecchi e nuovi personaggi. Aedion, Chaol e Rowan, in particolare, saranno impegnati ad aiutare Aelin ad attuare la sua vendetta contro Arobyn e contro il re. Attendevo con ansia sia l’incontro tra Celaena e suo cugino, sia quello con Chaol. Ma se, da un lato, mi sono davvero gustata le pagine dedicate al piano escogitato per liberare Aedion, dall’altro ho odiato quelle riservate al ricongiungimento tra la nostra protagonista e l’ex capitano delle guardie reali. Il personaggio di Chaol è quasi irriconoscibile, insopportabile e pieno di rancore. Ma forse l’intenzione dell’autrice è stata quella di spianare a Rowan la strada verso il cuore delle seguaci di questa serie, rendendo meno amabile quello che tutte le lettrici, me compresa, hanno considerato fin dall’inizio il compagno perfetto per la nostra eroina.

Fra i nuovi alleati di Aelin non posso non menzionare Lysandra, personaggio dal passato non proprio facile, che ci riserverà in questo volume delle fantastiche sorprese. Sentiremo poi nuovamente parlare di Lorcan, che dopo una breve comparsa in La corona di fuoco, si impegnerà non poco a mettere i bastoni fra le ruote della nostra eroina.

Ma a Rithfold ritroveremo anche Dorian. Succube del demone Valg che si è impossessato del suo corpo e controllato dal re attraverso la collana che gli cinge il collo, il principe ereditario sarà impegnato in una dura lotta contro il suo demone interiore e il suo destino sarà davvero appeso a un filo sottilissimo!

La Maas ricorre anche in questo volume a una narrazione a più voci, per cui accanto alle vicende di Aelin, continuiamo a scoprire anche cosa accade a Manon, alle Tredici e alla fragile Elide, a loro volta impegnate a combattere la loro personale battaglia a Morath.

Nonostante la mole di pagine anche la lettura di questo volume scorre rapida come un fiume in piena: i punti di vista si alternano, le storie dei personaggi si sfiorano in più punti e, in pieno stile Maas, non mancano i colpi di scena, che lasciano il lettore basito e con frenesia di leggere immediatamente il volume successivo.

Il talento di questa autrice è innegabile, così come lo è la sua capacità di emozionare e di creare storie in cui nulla è lasciato al caso. Ogni cosa e ogni personaggio ha il suo perché, che si svela solo quando è giunto il momento di farlo.

Anche per questo quarto volume le cinque fenici sono ampiamente meritate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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