Recensione:”Shadowhunters – Regina dell’Aria e delle Tenebre” di Cassandra Clare
Titolo: Shadowhunters – Regina dell’Aria e delle Tenebre
Serie: The Dark Artifices #3
Autore: Cassandra Clare
Editore: Mondadori
E se la dannazione fosse il prezzo da pagare per il vero amore?
Nella Sala del Consiglio l’aria è impregnata di un odore metallico di sangue. Qui, poco distante dal corpo esanime di Robert Lightwood, tra le braccia di Julian giace Livia Blackthorn, la pelle del colore del latte, anche lei ormai priva di vita.
Niente sarà più come prima dopo la carneficina che ha appena avuto luogo nella roccaforte degli Shadowhunters.
All’indomani della morte di Livvy e dell’Inquisitore, infatti, il Conclave è in fermento e sull’orlo della guerra civile.
Parte della famiglia Blackthorn, devastata per la perdita di Livvy, vola a Los Angeles, dove cercherà di scoprire l’origine di una malattia che sta provocando la progressiva distruzione della razza degli stregoni.
Nel frattempo, Julian ed Emma, ricattati dal nuovo Inquisitore, nel disperato tentativo di mantenere segreto il loro amore proibito partono per una pericolosa missione nella Terra delle Fate con l’obiettivo di recuperare il Volume Nero dei Morti, un libro di incantesimi potentissimi per riportare indietro i defunti. Quello che scopriranno, però, è un segreto che potrebbe annientare l’intero loro mondo e gettare così un’ombra scura sul loro futuro. Per questo, Emma e Julian saranno costretti a lanciarsi in una vera e propria corsa contro il tempo per salvare se stessi e il mondo degli Shadowhunters prima che il potere mortale della maledizione parabatai distrugga quello che hanno di più caro.
Nell’ultimo e terzo capitolo della trilogia ambientata a Los Angeles, i nostri protagonisti, Emma Carstairs e Julian Blackthorn, sono nella disperazione più totale. Il secondo capitolo terminava con un terribile cliffhanger che aveva lasciato tutti con il fiato sospeso per l’assurdità della scena e con le lacrime agli occhi per l’incredulità.
Niente sarà più come prima dopo la carneficina che ha avuto luogo nella roccaforte degli Shadowhunters. All’indomani della morte di Livvy e dell’Inquisitore, infatti, il Conclave è in fermento e sull’orlo della guerra civile. Mentre i Blackthorn cercano di scoprire l’origine di una malattia che sta provocando la distruzione della razza degli stregoni, Julian ed Emma, ricattati dal nuovo Inquisitore, nel disperato tentativo di nascondere il loro amore proibito partono per una pericolosa missione. Scopriranno un segreto che potrebbe annientare l’intero mondo degli Shadowhunters.
Appena uscito in libreria sono andata subito ad acquistarlo, tra un misto di eccitazione e paura. Avevo tanto atteso questo romanzo e non mi ha assolutamente delusa. Premetto che il mio giudizio non è assolutamente imparziale quando si tratta della Clare, che ha la grandissima capacità di creare storie e personaggi talmente vari e genuini da farmi innamorare ogni volta con un’intensità sempre maggiore.
Partiamo dai protagonisti: Emma e Julian. Il loro cammino è pieno di ostacoli e, come sempre, i loro percorsi, sia personali che collettivi, sono delineati a regola d’arte. Assistiamo per la prima volta a un capovolgimento di ruoli, a mio parere: mentre nei primi due libri, era stato Julian la roccia, se così si può definire, del loro rapporto, in questo romanzo questo compito viene svolto da Emma, che termina il suo percorso di crescita e maturità, facendomela amare e diventare una tra i miei personaggi preferiti.
Julian, al contrario, affronta una crisi emotiva ed esistenziale in piena regola: sconvolto dalla morte della sorella e dilaniato dal dovere di proteggere la sua famiglia da minacce provenienti da ogni dove e dal non poter amare la donna per la quale morirebbe, il nostro protagonista crolla, in ogni modo possibile. Tanto che, nel corso del libro, si arriverà a odiarlo per le scelte che compie e le parole che rivolge al resto della famiglia e a Emma stessa. Il loro rapporto affronta ben più di una crisi ma, nonostante tutto, sono certa che troverete abbastanza soddisfacente la risoluzione di questa tormentata relazione, che è, al momento, al primo posto nella mia classifica personale delle coppie scritte dalla Clare.
Che dire dei personaggi secondari? Fin dall’inizio seguiamo e impariamo a capire e amare la numerosa famiglia Blackthorn e, in questa trilogia, vediamo alcuni crescere e altri sbagliare. Come il maggiore dei fratelli, Mark, che finalmente riesce a trovare un suo spazio in un mondo che sembrava non appartenergli più, uno spazio completamente nuovo e al di fuori delle etichette che le società, Shadowhunters e fatate, vogliono affibbiargli. In questo tortuoso percorso gli fanno da guida due personaggi, uno completamente atipico e l’altra straordinariamente tipica: Kieran e Cristina. Stimo il primo ma ho decisamente adorato la seconda dalla prima volta in cui è apparsa nel romanzo di apertura e la mia opinione in merito non è cambiata, anzi, il mio apprezzamento ha continuato a crescere.
Anche la sorella gemella di Mark, Helen, attraversa un momento alquanto ostico: finalmente tornata a casa dopo l’esilio, è completamente isolata dal resto della sua famiglia che vede in lei soltanto un’estranea (dopotutto sono passati diversi anni) e ho mal sopportato la sua reticenza e timidezza, nonostante empatizzassi molto con lei. Piano piano, grazie anche all’aiuto della moglie Aline, riesce a riprendere i rapporti con i fratelli e impara a conoscerli da zero, facendosi valere tra le insidie della Coorte e della burocrazia Shadowhunters e facendomi esultare per quella ritrovata spina dorsale.
Ho apprezzato molto lo spazio dedicato anche a Dru e soprattutto a Ty e Kit, che saranno protagonisti della prossima trilogia The Wicked Powers che uscirà nel 2022.
Ogni fratello cerca la propria strada e così fa Dru, arrivando, a mio parere, a un grado di maturità che molti invidierebbero alla sua età, non senza errori, certo, ma qui mi blocco per evitare spoiler. Il rapporto tra Kit e Ty si intensifica e si complica: distrutto dalla morte della gemella, il secondo fa di tutto per riportarla indietro e il primo, per amor suo, lo asseconda per quanto gli è possibile. È stato straziante vedere Ty ridotto in quel modo e ancora di più lo è stato sentirlo attraverso gli occhi di Kit: ci sarà un momento così pieno di emozioni che nessuno riuscirà a trattenere le lacrime. Io di certo non ci sono riuscita: la scrittrice ha un modo tale di descrivere le situazioni, così limpido e incisivo, che pareva che stessi vivendo io stessa quel medesimo momento. Attendo con ansia il loro ritorno e confido nell’incredibile capacità della Clare di sfoggiare una storia originale anche la prossima volta.
I nemici che i protagonisti devono affrontare non sono solo loro stessi, sono sia interni che esterni: devono avere a che fare con gli Shadowhunters, chiusi nella loro stessa ignoranza e ciechi di fronte anche alla più chiara delle realtà, cosa che ho odiato dal profondo, e con le Corti delle Fate, da sempre insidiose e pericolose. È singolare quante analogie si possano fare tra i romanzi della Clare, ambientati in un mondo che non è nostro ma allo stesso tempo sì, e il mondo reale. Rivedere la nostra realtà nei suoi libri e contemplare sempre e comunque la presenza di eroi dà, in qualche modo, una sorta di speranza. Il tutto rappresentato in maniera impeccabile dall’abile mano della scrittrice.
Inoltre, la trama si svolge non solo nel mondo moderno ma anche nel mondo delle Fate e avremmo modo di scoprire l’esistenza di altre realtà, secondo la tipica credenza popolare Shadowhunters: Tutte le storie sono vere. (Tratto dal libro)
Infine, la conclusione del romanzo vi piacerà anche se, per alcuni aspetti, vi lascerà l’amaro in bocca, ma io non mi preoccuperei troppo, se fossi in voi.
Un degno capitolo finale segna la chiusura di una straordinaria trilogia che, se non avete ancora letto, consiglio vivamente di recuperare, perché ne vale assolutamente la pena.
Per i e le fan, come me, basterà consolarci con il primo romanzo della nuova trilogia The Last Hours, appena uscito in Italia, La catena d’oro.