Titolo: Urlo muto degli angeli
Autore: Flavia Basile Giacomini
Genere: Thriller e suspense
Data di uscita: Luglio 2020
Regina Prezioso è rientrata a Roma da circa sei mesi, allontanata dal servizio operativo per un’agenzia di spionaggio statunitense, dopo il fallimento di una missione in Francia volta a sgominare l’organizzazione che gestisce il traffico in Europa di una nuova potente droga. Da giornalista, riesce a infiltrarsi negli ambienti romani dello spaccio dell’Apocalyptica, ritrovandosi sulle tracce di un vescovo, protagonista di uno scandalo che coinvolse la Chiesa alla fine degli anni Settanta. L’omicidio di un potente banchiere belga sembra portare la firma di questo vescovo e della sua setta spariti nel nulla. Regina decide di richiamare a Roma la sua squadra operativa, convinta che dietro questa sanguinaria organizzazione di fanatici religiosi possa nascondersi la mente che gestisce il traffico di Apocalyptica. Le sue indagini sembrano coincidere, inoltre, con un fatto che la coinvolge direttamente: la scomparsa di sua sorella Rosa. Per portare a compimento la missione, gli “Angeli Muti” devono accettare di calarsi in un inferno di cui non conoscono i meccanismi occulti. Realtà e allucinazione, verità e finzione si combinano tra loro in un crescendo di tensione e di orrori che condurranno alla soluzione di un terribile enigma.
Ho appena finito questo libro e devo ammettere che ho un estremo bisogno di riprendermi. I temi toccati in questa trama sono per me molto difficili. Ma non per chissà cosa, quanto piuttosto perché io sono una fifona quando si parla di Satana e tutto il suo entourage di demoni con relative possessioni, riti di sangue, brutture e via dicendo. Fermo restando quanto sopra, però, il libro è bellissimo, coinvolgente, con una giusta dose di adrenalina che ti tiene incollato alle sue pagine per scoprire il bandolo della matassa. Il coinvolgimento ipocrita del Vaticano non è una sorpresa, visto quanto esso tenda a nascondere i suoi misfatti dall’inizio della sua esistenza, e la parte iniziale del racconto, che in sostanza prende il via con la sparizione di una ragazza, mi ha fatto tornare alla mente il caso di Emanuela Orlandi che tutti, specie chi come me al tempo aveva più o meno la sua stessa età, non può dimenticare. Il libro è scritto in maniera impeccabile, come sempre del resto, privo di giri inutili di parole e lungaggini descrittive. È la capacità insita in Flavia, quella di riuscire a farti comprendere le situazioni, immaginare luoghi e persone, svelare intrighi con poche pennellate mirate. E non è da tutti. Leggendo le avventure di Regina Prezioso avevo in mente l’attrice Penelope Cruz… ed è stranissimo, dal momento che non la sopporto e non mi piace. Ma non so… era come vedere lei in azione. E questo mi ha fatto venire in mente che il libro ha tutti gli elementi per una buona trasposizione cinematografica. Chissà… Comunque, se avete voglia di suspance e un pizzico di paura satanica, tuffatevi in questa lettura infarcita a dovere di droga, mistero, sangue e omertà. E chi è romano, come me, non potrà esimersi dal ripercorrere le strade cittadine e i luoghi in cui si svolge l’azione stimolato a visitare quegli stessi per ritrovare il brivido della trama. L’area intorno al Circo Massimo non sarà più la stessa!