Review Party con recensione: “Nella casa della bestia: Non cercarmi. Trovami.” di Rosalie Hawks
“La Bestia cambiava le sue vittime dall’interno, le mutava grazie all’orrore che incuteva loro, le faceva a pezzi e le riplasmava secondo il proprio gusto. Tutti sapevano che chiunque entrasse nella Casa della Bestia ormai era perduto.”
A ventisette anni Alex, lontano dal posto isolato e per niente accogliente in cui è cresciuto, ricorda di quando poco più di sette anni prima si offrì come vittima sacrificale per la misteriosa Bestia che aiutava la sua città a prosperare. La Bestia era una creatura strana di cui nessuno aveva mai visto l’aspetto. Lei era obbligata a supportare la città per via di un patto stretto fra essa e i cittadini tramite una Strega, in cambio ogni sei anni riceveva un anno di vita di un giovane. Alex fu costretto a convivere per dodici mesi in una casa misteriosa con la Bestia, vivendo una sorta di fiaba contemporanea che lo ha portato a essere ciò che è ora.
Fonte della trama: Queen Edizioni
Premessa doverosa: i rischi di spoiler sono molto alti, trattandosi di un romanzo che svela l’identità della Bestia solo nel corso delle pagine. Cercherò di dire in merito il meno possibile ma, se siete lettrici allergiche alle anticipazioni, forse dovreste semplicemente buttarvi nella lettura senza leggere alcuna recensione.
Nella casa della bestia è una lettura placida e intimista che si addentra, su note che rimandano al fantasy, nel percorso di crescita personale di Alex, aiutato e sostenuto da una figura sovrannaturale che non può mostrarsi a lui se non è evocata, riconosciuta, accettata.
Alex, vittima sacrificale di un rito che si tramanda ogni sei anni nella città di New Blue, deve passare un anno rinchiuso in una casa in cui una maledizione ha imprigionato la Bestia e la sua magia. Un anno che lo cambierà profondamente per la vita, perché quando si viene toccati dalla Bestia, non si torna mai più come prima.
Il loro incontro è fatto da subito di tenerezze, empatia, rispetto degli spazi e delle personalità, e di un affetto che diventa sempre più avvolgente e rassicurante. Un legame che affonda sempre più le radici, intensificandosi e diventando sempre più profondo, fino a trasformarsi in qualcosa di indelebile, di passionale, di straziante (e sì, qualche lacrima ce l’ho lasciata pure io!).
L’accezione di Bestia è un po’ forte, e probabilmente vuole richiamare la famosa fiaba molte volte ripresa. Fatto sta che questo personaggio ultraterreno riuscirà davvero a entrare in intimità e conquistare completamente Alex, di cui si narra a spezzoni di una nuova vicenda d’amore molti anni dopo, per quanto lui non l’abbia davvero mai dimenticata.
Da evidenziare è l’unicità del genere narrativo: da un lato le note fantasy risuonano in sottofondo, alimentando un’atmosfera magica e surreale. D’altro canto, la vicenda che lega i due protagonisti rimane molto reale, carnale, viva e fisica, sia nei momenti affettivi che nelle piccole attenzioni che riversano l’un l’altro. L’aspetto legato all’orientamento sessuale e alla storia romance, quindi, si sviluppa pienamente innestandosi sulla maggior autostima e presa di coscienza di Alex che, col tempo e un isolamento sociale quasi catartico per lui, ha modo e spazio per sbocciare letteralmente.
La Bestia è un essere mutevole, condannato da una strega a innamorarsi ripetutamente di persone che entrano nella sua casa e poi lo abbandonano. Assume molte forme e nessuna fisionomia, è a suo modo crudele e incarna di volta in volta ciò di cui la vittima ha bisogno in quel momento per poter affrontare il suo percorso.
Come dicevo nelle prime righe, si tratta di una narrazione intimista e con un ritmo lento. È un romanzo che va gustato, in particolare per il fatto che straripa di metafore. La trama romance racconta di una essenza sovrannaturale che ambisce alla carnalità, a trasformarsi in corporea per vivere appieno e per sempre una relazione mortale. Sull’altro lato, ogni singola frase può essere letta (e riletta a posteriori, una volta svelati tutti i misteri), con messaggi e interpretazioni sui temi dell’amore, della speranza, di quanto valga la pena amare anche a costo di soffrire e di essere vulnerabili. Parla del sesso giocoso e dell’abbandonare il senso di colpa per il piacere provato, del perdono, e del saper accettare, riconoscere e mettere amore in ogni cosa che si fa. Dell’amore che muta forma ma non sostanza.
È un romanzo che ci parla, soprattutto, dell’amare se stessi, della necessità di rispettare la nostra natura, i nostri bisogni, i nostri sogni, e dell’importanza del conquistare il nostro posto nel mondo (meravigliosa la frase in cui Alex finalmente dice “io sono qui e non mi sposto”).
Ho apprezzato anche la delicatezza con cui viene trattato il tema di una insicurezza così estrema da agganciarsi all’autolesionismo: senza false e facili soluzioni, ritagliando un ruolo preciso e delimitato a quello che l’amore incondizionato, la delicatezza, l’accoglienza, l’ascolto possono fare in questi casi, confini oltre i quali è necessario un aiuto esperto.
La Bestia si inserisce appunto in questo spazio sottile. Una presenza poco ingombrante ma amorevole, che sostiene Alex con positività e lo stuzzica a reagire e a scoprire se stesso, finché non riuscirà a far entrare l’amore nel suo orizzonte, a riconoscerlo nell’altro, e infine ad accettare di amare se stesso.
Una volta compiuto il suo percorso di crescita, Alex dovrà mettersi alla prova nel mondo esterno. Ed è lì che imparerà anche le regole dell’amore: un sentimento che arriva quando meno te lo aspetti e che non sai quanto potrà durare; che non devi cercare ma che devi essere pronto ad accogliere senza timore quando lo trovi. La cosa più importante è goderselo appieno e non stancarsi di farsi suo portavoce nei confronti degli altri.
Nel complesso, è una storia che, dopo un inizio pacato e romantico, risulta decisamente struggente.
«Tu mi stai ricambiando in modi che neanche immagini. Mi stai mettendo in ogni tuo disegno e pennellata, in ogni scelta di colore e in ogni appunto su ciò che vuoi fare in futuro. E quando leggi un libro, mi metti in ogni passaggio che rileggi per poi soffermarti a pensare. Mi metti negli oggetti o nei particolari che associ alle persone a te care o che ti ricordano loro. Mi metti nel ritornello di una canzone che canti urlando e nelle macchie che lasci nei ricettari quando provi a cucinare.»