Review Party “Tu non sei me” di Leta Blake (serie 90’s Coming of Age #2)
Buongiorno Fenici! Oggi partecipiamo al Review Party di “Tu non sei me” di Leta Blake (serie 90’s Coming of Age #2). Ecco la recensione di Lucia, buona lettura!
Dopo un ultimo anno movimentato, Peter Mandel ha solo bisogno di staccare la spina. È l’estate del 1991, e la relazione segreta con il suo “migliore amico”, Adam Algedi, è in stallo, grazie alla partenza di quest’ultimo per l’Italia, dove va a trascorrere le vacanze. Alle soglie dell’età adulta, Peter ha solo un paio di mesi per scoprire chi è veramente senza Adam al suo fianco.
Ecco che entra in scena Daniel McPeak, un ragazzo più grande e responsabile, con una combriccola di amici gay e un’attrazione spietata per Peter. Trascinato nella novità dei gay club, Peter si imbarca in un viaggio tra nuove esperienze, buone e cattive, che lo porteranno in una stanza d’albergo e lo spingeranno a fare un’ultima scelta.
Ma Adam tornerà comunque, e ci sono delle promesse da mantenere. Mentre l’autunno si avvicina e il college lo aspetta, riuscirà Peter a liberarsi dalle catene contorte del primo amore? E qual è il vero ruolo di Daniel nella sua vita? È una piccola tentazione, o qualcosa di più?
Non ebbi il tempo di tirarmi indietro perché Minty, Windy e Antonio mi trascinarono sulla pista da ballo, e prima che me ne accorgessi ero anch’io un casino tutto sudato. Mi lasciai andare, permettendomi di credere che questi ragazzi potessero essere i miei nuovi amici gay. Quando il DJ fece sfumare un’altra canzone nel mix, la riconobbi subito dall’anno passato. La ballai con Adam proprio qui al Tilt-a-Whirl. Sentii un dolore, ricordando come mi aveva preso i fianchi e mi aveva spinto a rinunciare alle mie inibizioni e, alla fine, anche a molto più di quello: la mia verginità, il mio orgoglio, il mio cuore. Per la prima volta da quando se n’era andato, avrei voluto averlo accanto. Uno dopo l’altro, i miei nuovi amici se ne andarono con dei ragazzi sexy, che erano usciti dalla folla per portarli via. Alla fine ballai da solo. Chiusi gli occhi e la musica mi riempì come un’onda in crescita. Spinse via la rabbia e la tristezza, e ballai al ritmo assillante della canzone. Trovai un posto tranquillo nella mia mente, un posto in cui c’ero soltanto io. Un posto che di solito trovavo solo dietro l’obiettivo di una fotocamera. Solo che questo era ancora più pacifico, perché non mi stavo nascondendo. Stavo vivendo davvero.
Oggi ritorniamo nel mondo degli anni ‘90 in compagnia dei ragazzi di Leta Blake, che con Tu non sei me ci fa tornare nella vita di Peter Mandel durante l’estate del 1991, quando la lontananza da Adam gli permetterà di aprire gli occhi su molte cose.
Come sapete questa non è una serie nel modo classico, bensì un unico lungo libro diviso in quattro parti che ci permette di seguire la crescita di questi ragazzi, e scoprire cosa ne sarà di loro. Peter ha preso una decisione importante, smettere di mentire almeno con i suoi genitori, e se il dichiararsi apertamente gay non è stato accolto con facilità, specie per sua madre incapace di dimenticare la tragedia occorsa al fratello in anni ben più bui, in qualche modo ha posto fine a molte finzioni. Sua madre è dovuta venire a patti con il passato e le sue paure, e ora il loro rapporto sembra stare migliorando molto. Anche il lavoro con Robert, la fantastica drag queen Renè, lo sta aiutando a uscire dal guscio e, nonostante il suo amore per Adam non sia mai venuto meno, finalmente capisce di doversi fare degli amici e vivere esperienze che siano solo sue. Anche se non tutte sono positive, questo gli permette di crescere e di capire che ci può essere altro oltre al dover seguire la volontà di un ragazzo che, pur confessando in ogni momento il suo amore, è intenzionato in ogni modo a mantenere Peter il suo colpevole anche se amato segreto. Ma nel farsi degli amici che come lui si sono dichiarati e non devono più nascondersi, Peter capisce di volere di più, di valere di più. Frequentare poi l’affascinante Daniel lo pone di fronte a un’attrazione che tenterà in ogni modo di contrastare, per mantenere aperta la possibilità che Adam sia pronto a dargli finalmente ciò che il suo cuore desidera. Ma lo aspettano scelte dolorose e indispensabili.
La storia di questo libro non è certamente leggera, in un mondo ben diverso da quello che stiamo vivendo, dove si affacciava con orrore la piaga dell’AIDS. Qui avremo modo di vederne alcuni aspetti grazie al lavoro di volontario di Daniel. Verremo così a contatto con persone che ne sono affette, sentiremo parlare spesso di prevenzione, e ci saranno momenti in cui Peter nella sua ingenuità rischierà molto. Una malattia che in quegli anni era quasi sempre mortale, ancora nuova e spaventosa che aleggiava sulla comunità gay. Ma anche questo, come le tante esperienze che si ritroverà a fare durante quell’estate solitaria, farà maturare Peter moltissimo e gli aprirà gli occhi su tante cose. Lo vedremo sempre combattere con l’attrazione che Daniel gli ispira, fermamente convinto però che le labili promesse di un autunno diverso da parte di Adam meritino la sua attesa, e che il loro amore meriti una possibilità. Ma nonostante i suoi sentimenti siano forti, ora che ha capito come sia liberatorio essere sinceri con se stessi, gli è sempre più difficile tollerare il suo comportamento nei riguardi di Leslie, che si rivela dolce e una vera amica. Tutti tentano di aprirgli gli occhi e spesso ho avuto il desiderio di dargli una scrollata, per fargli vedere quello che realmente ha sotto gli occhi, ma lo vedremo spesso in preda al tormento e all’incertezza.
È un libro in cui vi sono molti bei personaggi, contrapposti ad altri che io ho detestato quasi subito come Adam, per me talmente egoista che non lo salva neppure la giovane età. Un ragazzo che si è creato un rapporto che gli garantisce ogni cosa, rispettabilità e un amore segreto, incapace si scegliere, spalleggiato dalla gemella sempre disposta a qualunque cosa per agevolare il fratello e coprire la verità. Un rapporto, il loro, incredibilmente stretto e particolare. Anche per lei si profilano forse i primi problemi, dato che il suo ragazzo non è più disposto a coprire le cose e ingannare Leslie. È una situazione tutta in divenire, mancano ancora due parti, e il lettore non può far altro che aspettare e chiedersi, cosa succederà adesso nella vita di Peter, dopo che finalmente ha preso coscienza di molte cose.
Un libro di grande intensità emotiva, il lettore si trova suo malgrado coinvolto in queste giovani vite. La scrittura della Blake è potente, e capace di portarci in un’epoca che alcuni ricordano con nostalgia, ma che non era scevra di grandi problemi. Le scene passionali non sono moltissime e per questo risultano ancora più belle, riuscendo a trasmettere i sentimenti che le animano, compresa la delusione di avvertire qualcosa di sbagliato, e rendersi conto che le cose cambiano e non tutti i desideri si avverano. E non mancano momenti commoventi come l’addio a un vecchio e caro amico. Una storia che ha ancora tanto da dare e che ancora una volta dimostra il talento di Leta Blake nel creare personaggi incredibili.
#1 Ritratti di te
#2 Tu non sei me