Recensione libri

Review Tour: FREYR di Paola Gianinetto PRINCIPI AZZURRO SANGUE #7

 

TITOLO: FREYR

SERIE: PRINCIPI AZZURRO SANGUE (vol. 7)

GENERE: PARANORMAL ROMANCE

La storia d’amore è AUTOCONCLUSIVA

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1.Kyler Qui la recensione
2.Patrick
3.Liam Qui la recensione
3.5 Blu Oltremare Qui la recensione
4. Aidan Qui la recensione
5. Nadir Qui la recensione + intervista all’autrice
5.5 Sinfonia in nero Qui la recensione

6. Nicola Qui la recensione

  Il Consiglio degli Antichi è sulle tracce di Zang Liu, svanito nel nulla dopo essersi macchiato di alto tradimento. Maria Esposito, la ragazza che il vampiro ha brutalmente seviziato per mesi, è il tramite per riuscire a ritrovarlo. Distrutta nel corpo e nella mente, incapace di tollerare qualsiasi contatto con i maschi appartenenti alla stessa specie del mostro che l’ha annientata, Maria è costretta a partire per il viaggio dell’orrore. Ma Freyr Magnusson, il sensuale vichingo che la scorta, non è un mostro: è dolcemente ironico, paziente, protettivo e ferocemente determinato a scovare e uccidere la bestia che le ha fatto del male. Peccato che non sia realmente chi dice di essere… Dalle dune del deserto mongolo alle gelide distese di neve siberiane, la costringerà ad affrontare il suo terrore. Quando Maria scoprirà che il suo accompagnatore è, in realtà, il vampiro più potente del mondo, si troverà a dover compiere una scelta impossibile: lasciare vincere la paura e fuggire da lui, o mettere il proprio cuore spezzato nelle mani dell’incarnazione di tutti i suoi incubi.  

«È difficile, Maria.» «Che cosa?» «Tenerlo sotto controllo. Il potere. Non voglio spaventarti ancora di più, ma credo che tu debba saperlo. Non ho provato nulla per troppi secoli e, da quando tu sei comparsa nella mia vita, da quando ho saputo quello che lui ti aveva fatto, io desidero.» (Tratto dal libro)

Gli antefatti relativi al momento in cui Freyr, vampiro ultramillenario, incontra la nostra protagonista umana Maria e prova il primo brivido di emozione dopo secoli (letteralmente) si sono già verificati (immagino in un libro precedente della saga). Per quanto rievocati, è un peccato essersi persi la scintilla iniziale, ma suppongo sia inevitabile che ogni volume lasci qualche aggancio succulento per il prossimo. Da subito Freyr si presenta come un personaggio dallo spessore caratteriale interessante, con una (davvero lunga) esistenza tutta da esplorare (non per niente lo chiamano “la leggenda”).

Ogni volta che lo guardava Maria non poteva fare a meno di immaginarlo coperto di cuoio e metallo, con in mano una spada gigantesca o magari un’ascia da guerra. Nonostante si comportasse in modo perfettamente consono al secolo in cui vivevano, tutto in lui emanava vibrazioni primordiali, un potere antico, assoluto, una violenza trattenuta e per questo ancora più pericolosa. (Tratto dal libro)

Maria è reduce di una esperienza molto traumatica: è stata a lungo e ripetutamente abusata da un vampiro “antico” che la portava sull’orlo della morte senza concederle mai questa liberazione, usando su di lei ogni tipo di violenza, anche psicologica. Ci troviamo quindi a seguire il percorso di crescita di una donna traumatizzata e terrorizzata da vampiri di sesso maschile, di cui avverte il potere anche solo stando nella stessa stanza. Costretta a compiere un viaggio a stretta vicinanza con Freyr, che gli viene assegnato come protettore e cacciatore alla ricerca del suo aguzzino, gli permette di avvicinarsi e di mostrarle dolcezza, pazienza e la capacità di interpretare le sue emozioni tanto da potersi fidare di lui, aprirsi di nuovo e ritrovare la vera se stessa, quella donna che ancora prova attrazione e desiderio.

Maria non sapeva se fosse reale. Loro erano maestri nel fingere, nel mentire, nel farti credere di essere al sicuro per poi infliggerti un dolore ancora più intenso, torture sempre più devastanti. Loro possedevano non solo il tuo corpo, ma la tua mente, la tua anima, il tuo passato, il tuo futuro e tutto quello che ti rendeva un essere umano. Ma in quel momento era troppo stanca per combattere: voleva credere e basta. (Tratto dal libro)

Freyr, con i suoi 1200 anni, è molto più che onnipotente: arrogante, strafottente, ignora perfino l’idea di prendere ordini dal consiglio degli altri vampiri antichi. Dopo la prima impressione, però, iniziamo a notare quanto sia “stanco”. L’aver perso da secoli ogni indizio di emozione, che sia positiva come affetto/eccitazione o negativa come rabbia/gelosia, l’ha privato di stimoli e di significati. Per questo non poteva lasciarsi sfuggire l’opportunità di passare del tempo con una donna che, seppur terrorizzata da lui, gli regala qualche brivido. Nonostante le premesse sul suo status e sulla sua potenza, in realtà nei confronti di Maria si comporta sempre con molto rispetto e pazienza. La maschera era caduta, non esisteva più. C’erano soltanto lui e i suoi occhi che le stavano dicendo quanto avrebbe desiderato percorrere ognuna di quelle ferite con le mani e con la bocca, per cancellarne l’orrore e annullare il dolore nel piacere, la paura nella dolcezza. (Tratto dal libro) Nel tentativo di non scatenare il disturbo da stress post traumatico di lei, infatti, lo vediamo in estremo controllo; arriva perfino a fingere indossando la maschera del bravo ragazzo. Se ci aspettiamo fuochi d’artificio nel momento in cui le rivelerà il vero se stesso, però, dovremo ricrederci: più le cose vanno avanti, più lei si fida di Freyr e lui ricambia mostrandosi per quello che è, mantenendo il comportamento rispettoso e attento a non superare i limiti che innescano la sua paura, trovando le modalità per rassicurarla e avvicinarla senza spaventarla, ma anche quella determinazione che basta per spingerla ad avanzare.

«Ora vestiti, ti aspetto fuori. Oggi volerai con me, resterai al caldo, non ti lamenterai in continuazione e mangerai quando ti dirò di mangiare. E, se farai la brava» concluse gratificandola di uno dei suoi sorrisi sensuali e arroganti che le toglievano il respiro, «forse stasera ti bacerò di nuovo.» (Tratto dal libro)

L’azione è ridotta ai minimi termini, la centralità narrativa è soprattutto sul filone romantico e quello passionale, dato che, anche se terrorizzata, in Maria si risvegliano attrazione ed eccitazione, con tutti i conflitti interiori del caso. Il focus è quindi il lungo percorso di rinascita con cui lei supera il trauma, ricomincia a fidarsi di qualcuno e si rimette in gioco, per arrivare ad assecondare la sua attrazione e il desiderio.

«Freyr» disse lei con un brivido. «Se lo troverai…» «Lo troverò.» «Okay, quando lo troverai… non è possibile che lui riesca a farti del male, vero?» «Ti stai ancora preoccupando per me?» «Sì.» Il suo sguardo cambiò di nuovo e divenne così bollente che tutto il freddo che lei aveva accumulato negli ultimi giorni si dissolse all’istante. (Tratto dal libro)

Ho amato il finale fuori dagli schemi, che è riuscito a dare un tocco di inaspettato all’epilogo, tuttavia non mi ha convinta allo stesso modo l’arco di crescita di Maria, che a un certo punto mi è sembrato ripiegare su se stesso.

Spoiler!!! Non leggete a vostro rischio e pericolo!!

 

FINE SPOILER

«Se non fosse morto oggi, sarebbe successo domani, o fra un anno, o fra dieci. Ma alla fine se ne sarebbe andato comunque.» Maria comprese immediatamente il senso di quelle parole: per un immortale, pochi anni non erano niente, scivolavano via nello spazio di un istante. (Tratto dal libro)

Lo stile è meraviglioso, come sappiamo: l’autrice è indubbiamente abile nel descrivere le scene di passione ma anche i momenti fantasy in modo preciso ed efficace, e non ha tentennamenti nelle scene più forti e truci. Insomma, una garanzia.

«Tu mi fai sentire come se avessi qualche speranza di poterla avere indietro, quell’anima.» (Tratto dal libro)

 

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